Tim, contratti di solidarietà e uscite soltanto volontarie con i prepensionamenti. L’accordo tra azienda e sindacati scongiura la cassa integrazione

Solidarietà per ben 29.736 lavoratori Tim. Questa è la soluzione partorita dall'accordo tra sindacati e azienda

Solidarietà per ben 29.736 lavoratori Tim. Questa è la soluzione partorita dall’accordo tra sindacati e azienda. Un piano che ha scongiurato la cassa integrazione e che ha messo da parte i 4.500 esuberi strutturali inizialmente previsti. Le uscite saranno soltanto quelle volontarie e con l’utilizzo dei prepensionamenti. Al tavolo ha partecipato, nella tarda serata di ieri, anche il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. L’intesa verrà sottoposta ai lavoratori.

Hanno firmato l’accordo tutte le organizzazioni di categoria: Uilcom Uil, Fistel Cisl, Slc Cigl e Ugl. Per quanto riguarda le uscite circa 1.000 lavoratori saranno collocati in prepensionamento già nel 2018 con l’isopensione, nel biennio 2019-2020 potranno essere prepensionati i lavoratori che maturano il diritto a pensione entro il 31 dicembre 2024-2025 rispetto ad una base esodabile individuata di massimo 4.000 unità.

L’accordo prevede anche che azienda e sindacati il prossimo mese di settembre apriranno un nuovo confronto relativamente alla contrattazione di secondo livello. Un tavolo questo per fare il punto sui livelli inquadramentali, il part time, le dinamiche economiche e normative della parte on field e lo smartworking.

“Ci sarà massima attenzione nel seguire le conseguenze di questo accordo, che dovrà essere approvato anche dai lavoratori con un referendum interno, un principio che sta alla base dei valori della forza politica che rappresento” – ha commentato il ministro Di Maio – Riteniamo importante che siano state accolte le richieste delle sigle sindacali e che l’azienda si sia resa disponibile ad accettare un compromesso. Soprattutto, siamo soddisfatti del fatto che ci sia la disponibili6tà ad individuare una formula per azzerare gli esuberi e, in ultima istanza, utilizzare strumenti non traumatici così da evitare di far piombare i lavoratori in situazioni difficili”.