Troppi seminatori di odio. Veri sciacalli sugli immigrati. Mai tanta strumentalizzazione di politici e giornali

Se la produzione industriale italiana andasse al passo con la fabbrica dell’odio sui migranti saremmo ricchi

Se la produzione industriale italiana andasse al passo con la fabbrica dell’odio sui migranti saremmo ricchi. In televisione, sui giornali, sui social e al bar la cosa più facile da sentire sono i commenti da due soldi sui negri che ci rubano il lavoro, i mussulmani che stuprano perché glielo consente la religione, gli immigrati riccamente sovvenzionati dallo Stato mentre per i poveri disgraziati di casa nostra non si fa nulla. I saggi sanno bene che ripetere mille volte una bugie non la farà diventare verità, ma in questa epoca di grandi paure l’alibi dello straniero è perfetto per scaricare su qualcuno la colpa di tutto quello che non va. L’Occidente ha sfruttato per secoli gran parte del mondo e adesso paga un conto di cui a molti sfuggono ancora le dimensioni. Per difendere il nostro tenore di vita non abbiamo mai voluto impostare un vero piano per far partire un’economia dignitosa anche in larghe parti di Africa, Asia e Sud America. Quel piano Marshall con cui gli Stati Uniti vincitori della seconda guerra mondiale hanno permesso all’Europa di risollevarsi in pochi anni non è mai stato realizzato per il Terzo Mondo. E gli effetti sono quelli che vediamo.

La fuga di milioni di persone verso gli Stati opulenti ci ha trovati insensibili e impreparati. Proprio come è stato detto no ad aiutarli sul serio a casa loro, allo stesso modo non è stato mai favorito il diffondersi di una cultura dell’accoglienza sana (e non amplificata alla maniera della Boldrini). Così l’Europa non riesce a gestire l’invasione e l’immigrazione è diventato il più facile degli argomenti per raccattare consenso politico e altri vantaggi. I recenti disordini seguiti allo sgombero di un palazzo al centro di Roma, occupato da anni anche da alcuni stranieri, è emblematico di quanto sia difficile fare un ragionamento onesto sui migranti che abbiamo e su quelli che verranno.

Persino la stampa della destra più becera ha dovuto registrare che davanti a quella occupazione e ai disordini c’era la disperazione degli immigrati, ma dietro ci stanno sfruttatori, comitati per la casa, centri sociali e altri farabutti italianissimi. Sciacalli tali e quali agli scafisti, con un tariffario da grande hotel all’altezza di signori che hanno pagato un biglietto di sola andata dal Nord Africa all’Italia cento volte di più di quanto noi paghiamo un comodo volo per andare a fare le vacanze in un resort di Marocco o Tunisia. Questa facile constatazione non ha mosso però di una virgola le sentinelle della purezza (!!) italiana: politici, giornalisti e commentatori che a corto di altri argomenti non fanno che dedicare da anni fiumi di chiacchiere e inchiostro agli stranieri brutti e cattivi che sporcano casa nostra, tutti potenziali terroristi e stupratori.

E d’altra parte di cosa dovrebbe parlare di questi tempi il centrodestra moderato di Forza Italia, delle barriere protezionistiche alla nostra economia che fanno di questo Paese uno degli Stati più illiberali al mondo? Certo che no, viste le protezioni alzate da Governo e Authority varie per fermare la scalata francese alla Mediaset di Berlusconi. Di cosa dovrebbero parlare i Cinque Stelle, che grattano la pancia della piccola imprenditoria tartassata e indignata ma poi vogliono far pagare agli stessi contribuenti un assegno a tutti i nullafacenti, reso meno indecente dal bel nome di reddito di cittadinanza. Così il tema del dare addosso allo straniero è perfetto, si sposa con il cavallo di battaglia della sicurezza tanto caro a destra ed è facilmente spiegabile a chi non ragiona utilizzando troppi neuroni. Sia chiaro, il buonismo della Boldrini e di certe anime belle è altrettanto strumentale, così come è certo che le belve che stuprano o chi occupa abusivamente le case deve essere perseguito con la stessa durezza con cui va punito chiunque commetta questi reati. Utilizzare però i fatti più efferati di cronaca dove sono coinvolti gli stranieri per fare titoli di giornale che istigano all’odio, per raccattare voti pensando alle prossime elezioni o un’ospitata in tv è cieco, fa danni che resteranno a lungo nel pensare della nostra collettività e non aiuta ad affrontare finalmente in modo efficace il problema.