Truffati delle banche. Ok ai rimborsi automatici al 90% dei risparmiatori. Conte trova l’intesa con le associazioni. Priorità ai redditi sotto i 35mila euro

A vincere è stata la linea di tutti i risparmiatori traditi dalle banche

Luigi Di Maio lo aveva ribadito in mattinata: sui rimborsi ai truffati dalle banche la linea che deve passare “non è né la mia né quella di un altro ma quella dei cittadini truffati”. Il premier, Giuseppe Conte, in sintonia con le parole del vicepremier M5S, conferma dopo qualche ora dall’incontro con i risparmiatori che a vincere è stata la linea dei truffati. La linea di tutti quei risparmiatori traditi che ieri a Palazzo Chigi hanno proceduto per alzata di mano sulla proposta messa sul tavolo dal governo.

Sono state 17 le associazioni che hanno votato sì, solo due rappresentative degli interessi di alcuni risparmiatori delle banche venete, hanno votato no. Si tratta delle associazioni “Noi che credevamo in Bpvi”, capitanata da Luigi Ugone e il Coordinamento Don Torta. “Non mi prendo la responsabilità di votare una proposta che non ho visto, non abbiamo visto la bozza, quindi noi e Don Torta abbiamo votato no”, dice Ugone, aggiungendo che “ci hanno letto una nota della Vestager (commissaria Ue per la concorrenza, ndr) che si oppone a rimborsi indiscriminati”.

“Abbiamo fatto passi avanti per una soluzione innovativa che non è mai stata applicata – ha spiegato Conte -. Non vogliamo imporla, quindi ho invitato le associazioni a fare una valutazione serena. Se sono d’accordo si procede, se non sono d’accordo non si procede”. Ebbene cosa prevede la proposta del governo attesa per oggi in Consiglio dei ministri? L’accordo prevede che vi sia una modifica alla norma primaria, la legge di Bilancio, per consentire un doppio binario – caro al ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e a Bruxelles – sui risarcimenti. Ovvero rimborsi diretti a chi ha 35 mila euro di reddito imponibile nel 2018 o 100 mila euro di patrimonio mobiliare, che secondo le stime dell’esecutivo, significa circa il 90% degli interessati.

Mentre il restante 10% sarà rimborsato in un secondo tempo dopo una valutazione compiuta da una commissione tecnica. Che – attenzione spiega il premier – non significa “un arbitrato”. E contro l’arbitrato si era fermamente schierato Di Maio. Per queste valutazioni verrà prevista la “tipizzazione delle violazioni”, affinché le richieste vengano vagliate in modo omogeneo, standardizzato che – spiega ancora una volta il Conte – non significa procedere “caso per caso”. E anche su quest’ultimo punto il M5S aveva preso posizione respingendo il “caso per caso”. Questa sorta di esame di merito verrebbe portato avanti dalla Commissione di nove esperti creata ad hoc.

La proposta sui rimborsi approderà in Consiglio dei ministri oggi e dovrebbe essere inserita nel decreto Crescita – approvato negli scorsi giorni salvo intese – mentre in un secondo momento dovrebbero vedere la luce i decreti attuativi. Ed è proprio nella fase di scrittura dei decreti attuativi che il governo tenta di far rientrare le contrarietà espresse da qualche associazione dei risparmiatori. Presso la presidenza del Consiglio è aperto un tavolo tecnico “per accogliere il più possibile il contributo delle associazioni”, spiega il sottosegretario all’Economia della Lega, Massimo Bitonci, che con entusiasmo annuncia: già entro maggio sarà on line il portale per presentare le domande dei risparmiatori. Un impegno chiaro sulla strada verso il risarcimento ai truffati su cui Movimento 5 Stelle e Lega possono entrambi dirsi soddisfatti.