Turchia, terrorista fa una strage in una discoteca di Istanbul: almeno 39 morti. L’attentato nel quartiere europeo della città

Inizia all'insegna del terrore il nuovo anno in Turchia. Sono almeno 39 i morti a Istanbul dove è stato compiuto un attacco armato in un famosa discoteca

Inizia all’insegna del terrore il nuovo anno in Turchia. Sono almeno 39 i morti a Istanbul dove è stato compiuto un attacco armato in un famosa discoteca. Tra le vittime 15 stranieri e anche un poliziotto. La Farnesina si è messa subito in contatto con le autorità turche per verificare se tra vittime o feriti ci sia qualche italiano. I feriti sono almeno una quarantina. L’attacco è avvenuto all’1:30 locale, le 23:30 in Italia.

La dinamica – L’aggressore sarebbe entrato nel ‘Reina’, in un primo tempo si era detto fosse vestito da Babbo Natale (circostanza poi smentita), e dopo aver sparato su un poliziotto e una guardia giurata all’ingresso del locale, avrebbe aperto il fuoco a caso sulla folla. Alcune verifiche dovranno chiarire se era solo o se ad agire sono stati almeno in due. Nel locale che si trova nel quartiere di Besiktas (nella parte europea della città) c’erano 600 persone. Gli esperti, secondo quanto riportato da Al Jazeera, sostengono che ci sarebbe la mano dell’Isis dietro l’attentato. Caccia all’uomo in tutta la Turchia per fermare l’attentatore. Che non fosse vestito da Babbo Natale lo ha spiegato il premier turco Binail Yldirim: “È stato detto che il terrorista indossava un abito da Babbo Natale. Non è così Il killer ha ucciso due persone all’entrata del night club (un agente di polizia ed un civile che si trovavano davanti al locale). Poi s’è introdotto nel locale e ha cominciato a sparare a caso sulla folla in festa colpendo tutte le persone che incontrava”. Centinaia di agenti in strada hanno allestito posti di blocco con l’obiettivo di catturare l’uomo che ha aperto il fuoco, che è riuscito a fuggire. Nella foto il momento in cui uno degli attentatori si toglie il vestito da Babbo Natale. Condanna dell’attacco e solidarietà alla Turchia da parte di Stati Uniti, Ue, Russia e Nato.