Tutti pazzi per Ibiza, ecco perché. L’isola non è solo un parco per giochi e trasgressione. Più di cibo, pesca e agricoltura è sacra la lentezza

Ibiza è una delle isole più famose al mondo per la trasgressione estiva: un parco giochi per chi ama le ore piccole e arrivare all’alba in stato di ebrezza. Ma questa è solo la più piccola parte di quello che offre questo paradiso con una quantità di bellezze naturali e culturali da fare invidia al mondo. Temperature calde per un’estate che dura da maggio a ottobre inoltrato e clima mite durante il resto dell’anno, insieme alla posizione geografica che permette di arrivare dalla grandi capitali europee in poche ore di volo, fanno di Ibiza una meta di mare dove a fine estate le case non si chiudono e ci si rivede l’anno che verrà. Qui più di 130mila fortunati abitanti vivono stabilmente con standard di qualità superiori a quelli delle più blasonate città d’Europa. Tanto che molti turisti se ne innamorano e finiscono per farne la propria residenza. La scoperta di un luogo fornito di tutto, a cominciare dai servizi pubblici perfettamente funzionanti, è d’altra parte un richiamo irresistibile per chi deve fare i conti con la complessità delle nostre grandi città.

Terra incontaminata – Ad Eivissa, come la chiamano i catalani, la terra è fertile ed incontaminata; la giusta dose di acqua e sole permette una vegetazione florida e un raccolto che offre una vasta scelta di prodotti utilizzati nell’attività di ristorazione, fiore all’occhiello dell’isola Pititusa, così soprannominata in epoca romana per la grande quantità di pini. Qui il rispetto per il prossimo, per la Terra e per il mare è un concetto sacro. E attività considerate altrove superate, a partire dalla pesca e agricoltura, sono sacre. Ibiza vive di luce propria, come propria è la cultura culinaria di cui il popolo ibizenco è molto geloso, esattamente come è geloso della calma con cui si svolgono le attività quotidiane, secondo un trend che si rifà alle leggi tipiche dello yoga, attività molto diffusa al nord dell’isola, nota per essere anche un ritrovo spirituale. A Ibiza hanno trovato spazio infinite culture, partendo dai navigatori fenici nel 645 avanti Cristo fino ai seguaci del movimento hippy, devoti alla musa madre natura che rende l’isola un vero paradiso terrestre da tutti i punti di vista. La grande affluenza di turisti e residenti ha reso il terreno meta di investimenti, il settore dell’Hospitality cresce a dismisura ogni anno permettendo al governo di far funzionare bene infrastrutture e servizi pubblici. Gli autentici tesori sono però l’olio e il sale, quest’ultimo da sempre fonte di ricchezza, tanto che molti secoli fa il berbero Al himyari scriveva, “A Yabisah (Ibiza) esiste una salina in cui la quantità di sale non finisce mai”. Siamo in un luogo, insomma, dove senso civico e amore per la natura sono imprescindibili, dove la parola rurale è sinonimo di sostenibilità, ecologica ed umanità. Ecco perchè allontanadosi dalle luci delle discoteche accese fino a tardi si entra in un’altra isola, ricca di finche (proprietà immobiliari) nascoste nel verde, dove basta respirare per far rinascere corpo e anima.