Una televisione semplice, ma allo stesso tempo curata nei particolari. Questa è una delle chiavi di successo delle trasmissioni ideate da Bibi Ballandi. Lo storico produttore televisivo se n’è andato a 71 anni lasciando un vuoto profondo nel mondo dello spettacolo italiano. “Non era un’agente, ma un amico degli artisti”, così lo ricorda il professor Gianpiero Gamaleri, “questo spiega lo sgomento di Milly Carlucci che ha ricevuto la notizia della sua scomparsa in diretta a UnoMattina. La Carlucci ha perso, allo stesso tempo, oltre che il produttore della sua trasmissione un vero amico”. Non sono pochi i successi marchiati Ballandi. Più che semplici trasmissioni, vere e proprie serate show. Un genere unico. Di successo. Ma da dove arriva? “Quando ero nel cda Rai”, ha ricordato a La Notizia Gamaleri, una vita nei piani alti di Viale Mazzini, “ho conosciuto da vicino Ballandi ponendogli proprio questa domanda. Lui mi ricordò delle feste che organizzava sulla Riviera Romagnola. Dove la gente voleva divertirsi trascorrendo la serata all’insegna della semplicità. Ed è proprio questa la formula che Ballandi ha riproposto in televisione raccogliendo enorme successo con le sue trasmissioni”.
La chiave del successo – “Gli spettacoli in tv sono rimasti gli unici a offrire un’accuratezza e un’inventiva visiva”, è categorico Giorgio Simonelli, docente di giornalismo radiofonico e televisivo all’Università Cattolica di Milano, “quella di Ballandi è una tv di regia e di teatro. C’è la stessa accuratezza che c’era in Milleluci (storico varietà condotto da Mina e Raffaella Carrà, ndr). Gli show sul piccolo schermo offrono una rappresentazione precisa, curata nei dettagli: questa è la chiave del successo in una tivvù per la gran parte povera, a voler essere gentili, com’è quella dei nostri giorni. Oggi la televisione privilegia l’incuria, inquinata anche dall’effetto reality”. Ascolti alla mano gli eventi spettacolo sono davvero una garanzia di audience. Come lo sono anche le fiction che riescono a fare incetta di spettatori. Basta dare un’occhiata all’ennesimo record stracciato dal Commissario Montalbano su Rai1. Ma in questo deserto ci sono altri programmi in grado di conquistare il pubblico? “Più che i generi funzionano i personaggi. Che però sono pochi e costano molto. Ma per un intrattenimento buono”, non ha dubbi Simonelli, “bisogna spendere soldi”. In un contesto del genere è presto detto perché spopolano talk show in ogni dove. Un genere che costa poco e che, dati alla mano, non riesce a raccogliere molto.