Un altro Aventino per Renzi. In fuga pure da Zingaretti. Matteo non correrà alle primarie del partito. E ora elogia il Colle che accusò del crollo del Pd

Renzi scappa pure dalla sfida per la segreteria con il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti

Un Aventino tira l’altro. Perché dopo quello parlamentare, imposto dall’ex premier Matteo Renzi alle truppe del Partito democratico e che non ha lasciato alternative all’alleanza di Governo tra Cinque Stelle e Lega, ora l’ex leader del Pd scappa pure dalla sfida per la segreteria con il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti.

Fuoco amico – “Il fuoco amico ha fatto fallire per due volte il progetto del Pd. Io non parteciperò alle primarie. Le ho vinte due volte e per due volte sono stato bersaglio del fuoco amico. Chi vincerà le primarie deve essere sostenuto da tutto il Pd”, ha chiarito la sua decisione l’ex sindaco di Firenze, ospite ieri di Stasera Italia, la nuova trasmissione condotta su Rete 4 da Barbara Palombelli. “Vedremo chi si candiderà alle primarie, non credo ci sarà un solo candidato. Vedremo quali saranno i candidati, non è detto che il mio voto vada a Zingaretti”, ha aggiunto. Magari un candidato che gli consenta di continuare ad eterodirigere il Pd come una sorta di segretario ombra? Dubbio tutt’altro che infondato visto che dall’inizio della nuova legislatura è di fatto ancora lui, attraverso i gruppi parlamentari del partito imbottiti di fedelissimi, a dettare la linea del Pd. Ma non è tutto. “Sono orgoglioso e felice per i miei figli che hanno un Presidente della Repubblica come Sergio Mattarella”, assicura. Dimenticando, però, che all’indomani della débâcle elettorale del 4 marzo, proprio a Mattarella (sebbene senza citarlo), addebitò la colpa di aver impedito il ritorno anticipato alle urne. “Abbiamo governato per mille giorni facendo tante cose. Qualcuna venuta bene qualcuna venuta meno bene”, ha continuato nel suo personalissimo story telling il senatore “semplice”, come lui stesso si è definito, del Partito democratico. Che torna pure sulla questione della chiusura ad ogni possibile accordo di Governo con i grillini. “Le alleanze? Come si fa a fare un Governo con chi mette in discussione l’obbligo dei vaccini? Spero che il Pd alla Camera abbia la forza di fare ostruzionismo”, si è augurato. “Una alleanza con i Cinque stelle non era stata scelta da nessuno degli elettori del Pd”, ha aggiunto Renzi. Lasciando però una domanda in sospeso: perché, quella con Angelino Alfano sulla quale si è retto sul suo Esecutivo, da chi era stata scelta? “La mia concezione della democrazia è diversa da quella della Casaleggio e di Rousseau”, ha proseguito l’ex segretario Pd.

Estate calda – Poi un passaggio sull’attualità. “Veniamo da un’estate in cui sono successe tante cosè. In colpa per Genova? No, non mi sento in colpa”. Sul ponte Morandi “penso che si debba avere il coraggio di dire che ci sono i colpevoli e che devono pagare”, ha aggiunto. “Se crolla un ponte in quel modo assurdo nel 2018 non si può, come ha fatto il Governo, dare colpa a chi c’era prima, come hanno fatto Di Maio e Toninelli. Ci vuole un colpevole o si alimenta la demagogia. Basta scaricabarile sul politico o i politici”.