Un altro fallimento europeo. Alfano ammette: le diverse intelligence comunicano poco. Così i terroristi possono passare da un Paese all’altro indisturbati

di Giovanna Tomaselli Come fa l’uomo più ricercato d’Europa, Salah Abdeslam, il killer del teatro Bataclan diParigi, a tenere in scacco polizie e servizi d’intelligence efficientissimi? E come è stato possibile che a Parigi siano arrivati più commando formati da terroristi passati dalla Grecia, dal Belgio e con armi da guerra arrivate dal Medioriente o chissà da dove? Tutto questo è possibile perchè i servizi di sicurezza non parlano tra loro. E unità individualmente molto efficienti – tant’è vero che in Italia la prevenzione oggettivamente funziona – nell’insieme invece fanno acqua da tutte le parti. Ad ammettere questo tallone d’Achille fatale è il nostro massimo responsabile della sicurezza, il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Serve più scambio di informazioni tra i vari Paesei europei, ha detto ieri alla tv di Repubblica.it, contemporaneamente chiedendo a tutti di collaborare per non creare il panico. “La vita – ha detto – deve continuare, io manderò i miei figli in gita scolastica”. MODELLO VIMINALE Alfano ostenta sicurezza, dunque, sulla base del metodo di lavoro che si sono date le nostre forze di polizia per arginare i rischi del terrorismo di matrice jihadista. “Una volta a settimana polizia, carabinieri e servizi si incontrano al Viminale e mettono in comune le informazioni, le analizzano e le girano alla magistratura”. In Italia le cose funzionano così, ma poi le informazioni che si acquisiscono diventano patrimonio delle altre polizie europee? E le informazioni delle altre polizie arrivano in qualche modo alla nostra intelligence? È stato lo stesso Alfano ad ammetetre che manca la condivisione di queste informazioni tra i diversi Paesi. E tra i fallimenti di un’Europa che è solo un’espressione geografica dentro la camicia di forza del controllo economico di Berlino e di quello burocratico di Bruxelles, la sicurezza non poteva certo mancare. “Per questo – ha detto Alfano – vogliamo estendere il comitato di analisi antiterrorismo anche a livello europeo, non lasciandolo solo a livello italiano”. Bene. Buona idea adesso che i buoi sono scappati. Ma se ci si riuscisse prima che gli stessi buoi finiscano alla brace, sarebbe meglio di niente. POLIZIA BEN DOTATA? Dopo aver ricordato il piano straordianario per la sicurezza del Giubileo, con 24 mila uomini in divisa a cui si sono aggiunti 1.500 militari, Alfano ha chiesto di aiutare la macchina addetta alla vigilanza. Cominciando magari dal non accrescere l’ansia. Se è andato tutto bene all’Expo, dove sono transitati in sicurezza 22 milioni di persone ins ei mesi, la stessa cosa può capitare anche a Roma. Ma con che mezzi si farà tutto questo controllo e prevenzione? L’immagine di un’auto della polizia in panne davanti Palazzo Chigi ha fatto il giro del mondo. “Da quando sono ministro gli stanziamenti alla sicurezza sono sempre cresciuti”, ha rivendicato Alfano, chiedendo di non drammatizzare singoli episodi sulle dotazioni delle forze di polizia, definite buone.