Un americano a Roma. Dal Papa ai 500mila euro in pubblicità per gli sfollati: la giornata di Zuckerberg

Il passaggio a Roma di Mark Zuckerberg non è passato inosservato. Ha visto il Papa, Renzi e ha fatto una donazione "strana" agli sfollati del terremoto.

Il passaggio a Roma di Mark Zuckerberg non è passato inosservato. Il fondatore di Facebook, nella sua giornata di incontri nella Capitale, ha lasciato il segno. Dopo l’incontro con il Papa, infatti, l’imprenditore statunitense è andato a Palazzo Chigi per vedere il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Al centro del confronto c’è stato l’uso dei social network per migliorare il rapporto tra Istituzioni e cittadini. Ma “l’americano a Roma” ha sollevato polemiche per la decisione di donare 500mila euro di spazi pubblicitari su Facebook per gli aiuti da destinare alle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto. Il meccanismo previsto è quello di concedere inserzioni pari a mezzo milioni di euro alla Croce Rossa per promuovere le iniziative di raccolta fondi. In molti utenti hanno ironizzato: Zuckerberg “paga in visibilità”.

Il dibattito sull’iniziativa di Mr. Facebook
“Più che una donazione vera e propria sembra una trovata pubblicitaria a vantaggio di Facebook”, ha affermato il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. “In questo momento sarebbe stato sicuramente più utile versare soldi direttamente alla Protezione Civile per far fronte all’emergenza, anziché donare crediti da utilizzare sul famoso social network. Per tale motivo abbiamo deciso di scrivere direttamente a Zuckerberg, chiedendo di convertire la sua donazione spot da 500mila euro in un versamento di denaro alla Protezione Civile”, ha aggiunto il numero uno dell’associazione dei consumatori.

Tuttavia, alcuni esperti di comunicazone digitale hanno approvato la mossa di Zuckerberg. Perché i 500mila di pubblicità euro possono consentire di ottenere una raccolta superiore alla stessa somma concessa per le inserzioni. “Credo che questi 500 mila euro siano una scelta di donare con un’ottica lungimirante. Consentiranno alla Croce Rossa di continuare a raggiungere centinaia di migliaia, se non milioni di persone quando calerà il silenzio. Perché il silenzio è sempre sinonimo di flussi di donazioni che si esauriscono”, ha detto Gabriele Zagni, che lavora per il programma di La7 Piazzapulita, sempre molto attento alle dinamiche social.

La giornata di Zuckerberg, comunque, è terminata con una lezione alla Luiss. “Bisogna avere il coraggio di tentare, di sperimentare. Io quando ho iniziato non sapevo se ci sarei riuscito ma alla fine eccomi qui”, ha detto ai presenti. E ha sottolineato l’importanza di costruire un valido team: “Bisogna ricordare che da soli non si fa niente, create un buon gruppo e osate. Non saremo ricordati per i nostri errori ma per quanto abbiamo contribuito a cambiare il mondo”. Il visionario imprenditore ha poi difeso la sua creatura. “Facebook non isola le persone, anzi le avvicina. Se uccidesse il dialogo lo avrei cambiato io per primo”. Infine ha indicato la prossima frontiera della tecnologia: l’intelligenza artificiale. “È la vera sfida del futuro. Ti permette di progettare esattamente quello che hai nella testa, sarà la prossima rivoluzione”.