Un Paese senza credito. Prestiti in calo a settembre

di Sergio Patti

Politici ed economisti non fanno altro che dibattere sulle ricette per uscire dalla crisi. La risposta al problema però è di una tale evidenza da far apparire tutto il dibattito una sorta di grande finzione. La grande crisi europea è una crisi prima di tutto monetaria. Banalmente: non ci sono i soldi e di conseguenza non c’è circolazione del denaro. Non è un caso che i Paesi dove le cose vanno meglio sono quelli dove le banche centrali stampano moneta a rotta di collo. Una strategia che anche la Banca centrale europea conosce bene, ma di fronte alla quale non riesce a muovere un passo, immobilizzata dal veto tedesco e dalla complicità di Parigi. Alla faccia dei trattati che vorrebbero la Bce indipendente.

NON C’È DENARO
A riprova che il grande assente è il denaro, arrivano freschi freschi i nuovi dati sui prestiti erogati – o per meglio dire non erogati – dalle banche italiane a famiglie e imprese. Dati che smentendo clamorosamente le affermazioni di un po’ tutti i banchieri – che per questo potrebbero essere chiamati a rispondere anche di false dichiarazioni ai mercati – attestano una nuova frenata. Mentre a settembre infatti il tasso di crescita sui dodici mesi dei depositi del settore privato è stato pari al 3,6% (3,1% ad agosto). Sul fronte dei prestiti, invece, quelli al settore privato (corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari) registrano una contrazione su base annua del 2,3% (-2,5% ad agosto). I prestiti alle famiglie sono scesi dello 0,6% sui dodici mesi (-0,7% nel mese precedente); quelli alle società non finanziarie sono diminuiti, sempre su base annua, del 3,3% (-3,8%). I soldi non ci sono e le banche non danno.

E VOLANO LE SOFFERENZE
Naturale che aumenti anche la difficoltà a far funzionare le attività e a ripagare i debiti. Il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze è risultato infatti pari al 19,7% (20,0% ad agosto). I tassi d’interesse, comprensivi delle spese accessorie, sui finanziamenti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono stati pari al 3,27% (3,38 nel mese precedente); quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo al 9,24% (9,34% ad agosto). Dati, questi ultimi, persino più alti per via delle commissioni altissime (anche 20%) applicate da società come Compass (gruppo Mediobanca) a chi paga le rate con un piccolo ritardo. Nel silenzio di Bankitalia.