Un terremoto devastante. Deformata un’area di 600 chilometri quadrati. E la Procura di Spoleto indaga per disastro colposo

Gli effetti degli ultimi terremoti che hanno colpito l'Italia centrale hanno avuto un effetto devastante. Tanto da deformare una zona di 600 km quadrati.

Gli effetti dell’ultimo terremoto che ha colpito l’Italia centrale, hanno avuto un effetto devastante. Tanto da deformare una zona di 600 chilometri quadrati. A rivelarlo è la prima analisi dei dati del satellite radar dopo gli eventi sismici delle scorse settimane.

Ma non basta. Perché, intanto, la Procura di Spoleto ha aperto un fascicolo per disastro colposo sui crolli avvenuti in Umbria. Non ci sono indagati, ma gli accertamenti sono già stati avviati da qualche tempo per verificare se ci possano essere state eventuali responsabilità per i danni che hanno interessato edifici pubblici e privati.

LA ZONA DEFORMATA – La zona in cui si sono verificati “i maggiori movimenti del terreno” è stata delimitata dai ricercatori con un’ellisse lunga circa 40 chilometri e larga circa 15, ha dichiarato Stefano Salvi dell’Ingv. L’ellisse si estende da Pieve Torina, che si trova immediatamente all’esterno di questa figura ideale, fino ad Accumoli, a Sud e in questa zona i dati dei satelliti hanno indicato le maggiori deformazioni del suolo, evidenziate da frange colorate ognuna delle quali “rappresenta un abbassamento del terreno di circa 3 centimetri superiore alle frange adiacenti”. Ma non basta. Secondo l’Istituto di geofisica e vulcanologia, peraltro, dal 24 agosto i terremoti registrati sono stati oltre 21.600: 615 di magnitudo compresa tra 3 e 4, 40 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5 e 5 quelli di magnitudo maggiore o uguale a 5. Considerando invece solo il terzo terremoto violento, quello di magnitudo 6,5 del 30 ottobre, le repliche complessive sono state oltre 1.600.

LE MOSSE DEL GOVERNO – Intanto pare che il Governo ora voglia muoversi per assicurare trasparenza e rapidità nella ricostruzione. A riguardo il presidente del Consiglio Matteo Renzi oggi ha confermato la volontà di avere “regole più semplici ma certezza assoluta della trasparenza, con gare monitorate dalla struttura guidata da Cantone e Tronca”. Il presidente dell’Anticorruzione, infatti, sarà affiancato sul monitoraggio degli appalti per i territori colpiti dal sisma dal prefetto Francesco Paolo Tronca.