Un uomo a tutto Tondo. Tra gli indagati nell’inchiesta sulle tangenti di Milano pure un funzionario del ministero dello Sviluppo. E spunta pure Tronca

Nell'inchiesta della Dda di Milano sulle tangenti sulle opere pubbliche in Lombardia spunta anche il nome di Pierapaolo Tondo, funzionario del MiSE.

Nell’inchiesta della Dda di Milano sulle tangenti sulle opere pubbliche in Lombardia che ha portato, ieri, a 14 arresti, spunta anche il nome di Pierapaolo Tondo, “componente di Uver (Unità di verifica degli investimenti pubblici, ndr) presso Ministero dello Sviluppo Economico, già direttore amministrativo presso il Ministero della Giustizia e direttore tributario presso Agenzia delle Entrate Milano”.

Come riportato dal Fatto Quotidiano e come si legge nel provvedimento del gip Alessandra Simion, Tondo è accusato di millantato credito assieme al faccendiere, ora in carcere, Alessandro Raineri. L’inchiesta delinea una presunta cricca fra imprenditori lombardi e personaggi legati alla ‘ndrangheta attivi nel settore degli appalti pubblici. Tra i lavori ottenuti attraverso meccanismi corruttivi, secondo la Guardia di finanza, anche quelli per il collegamento su rotaia fra i terminal dell’aeroporto di Malpensa.

Nel dettaglio, Tondo avrebbe ricevuto dall’imprenditore Venturino Austoni (arrestato) “somme di denaro in contanti” e “viaggi gratuiti” a Milano “comprensivi di cene, albergo ed escort per prestazioni sessuali a pagamento”, si legge ancora nell’ordinanza. Stando alle indagini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano, Tondo avrebbe ricevuto “denaro e altre utilità” per “la propria attività di millantata pressione verso i funzionari dell’Agenzia delle Entrate di Milano e Roma”, come emerge anche da alcune intercettazioni dell’aprile del 2015.

Ma non basta. Nell’imputazione, infatti, vengono elencati anche una serie di soggetti delle istituzioni, pur non essendo indagati: il generale di brigata della Gdf Fabio Migliorati, Carlo Visconti, magistrato e segretario alla Corte Costituzionale, Antonio Lucido, ex capo controlli e riscossione della Direzione regionale della Lombardia Agenzia delle Entrate, Francesco Paolo Tronca “all’epoca dei fatti prefetto di Milano” ed ex commissario straordinario a Roma, e altri due militari della Gdf. Sempre stando all’imputazione, Raineri e Tondo per queste presunte millanterie avrebbero ricevuto da Zenga e Austoni “denaro e altre utilità” come “pagamento di viaggi, soggiorni in albergo, cene e pranzi, prestazioni sessuali a pagamento“, come prezzo della loro “mediazione” millantata “verso i pubblici ufficiali”.