Una strage infinita. Il cancro uccide sempre di più. La stima per quest’anno è di 18 milioni di nuovi casi e 10 milioni di vittime nel mondo

Una strage infinita. Il cancro uccide sempre di più. La stima per quest'anno è di 18 milioni di nuovi casi e 10 milioni di vittime nel mondo

Non più una malattia, ma un’epidemia. Nel mondo un uomo su cinque e una donna su sei svilupperanno un tumore nella propria vita, e solo nel 2018 ci saranno più di diciotto milioni di nuovi casi e dieci milioni di morti. Sono i numeri di una strage quelli stimati nell’ultimo rapporto dell’International agency for research on cancer (Iarc), l’agenzia per la ricerca sul cancro dell’Oms. Il report ha analizzato i dati sull’incidenza e la mortalità di 36 forme di cancro, più tutte le forme combinate, in 185 diversi Paesi. Questa impennata è dovuta a diversi fattori, tra cui una maggiore sviluppo sociale ed economico e l’invecchiamento della popolazione. Nei Paesi emergenti c’è anche a un passaggio da forme di tumore legate a povertà e infezioni ad altre forme associate allo stile di vita e alla dieta, tipiche dei Paesi ricchi. Il cancro al polmone, causato soprattutto dal fumo, è la causa principale di mortre per questa malattia in tutto il mondo e si conferma il big killer numero 1. Insieme al tumore al seno è anche causa del maggior numero di nuovi casi di malattia: solo quest’anno ci si attende la diagnosi di oltre due milioni di nuovi casi, mentre il tumore colorettale o all’intestino è il terzo tipo di tumore più diagnosticato, seguito dal cancro alla prostata e da quello allo stomaco. L’Europa è certamente più a rischio, infatti spicca tra tutti i Paesi perché rappresenta il 25 per cento dei casi di tumore e il 20 dei decessi oncologici. Per avere un metro di paragone, l’America ha il 13 per cento. La metà dei nuovi casi e più della metà delle morti per cancro in tutto il mondo nel 2018 sono stimati invece in Asia. E se è vero che si vive sempre più a lungo, non vale quando si parla di cancro. In questi casi la mortalità aumenta con l’età rispetto alle fasce di popolazione più giovane. Infatti, solo il 48 per cento dei pazienti fra gli over 70 del nostro Paese, sono vivi a cinque anni dalla diagnosi. Nella fascia d’età poco più giovane, invece, la sopravvivenza è del 68 per cento. Come mai? Sembrerebbe che le cause risalgano alla sregolatezza nello stile di vita. Insomma, l’età non rende sempre più saggi. Per questo AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e Fondazione AIOM, in collaborazione con Senior Italia FederAnziani, hanno lanciato il primo progetto nazionale per prevenire e vincere i tumori negli anziani. Insomma, i risultati indicano che è necessario continuare a mettere in campo politiche mirate ed efficaci di controllo del fumo in ogni Paese del mondo e seguire più possibile stili di vita sani. Ma l’arma per vincere la guerra resta sempre la prevenzione, ormai con i nuovi sistemi di analisi anche più semplice da eseguire. Gli esperti raccomandano test su sangue ogni sei mesi, ecografie una volta l’anno, mammografie per le donne che superano gli anta e grastro e colon quando c’è un problema ricorrente. Il cancro se preso in tempo si può sconfiggere.