Unioni incivili tra Renzi e Alfano. Oltre allo stralcio delle adozioni salta anche l’obbligo di fedeltà

Unioni civili, dopo lo stralcio della parte sulle adozioni, infatti, Ncd ha posto un altro paletto: la cancellazione della parte di obbligo di fedeltà

di Alessia Vincenti

Angelino Alfano ha ottenuto anche l’ultimo cambiamento. Svuotando definitivamente il testo sulle unioni civili. Dopo lo stralcio della parte sulle adozioni, infatti, il Nuovo Centrodestra ha posto un altro paletto: la cancellazione della parte, contenuta nell’Articolo 3 della legge, in cui si parlava di “vita familiare” e di “obbligo di fedeltà.” L’annuncio dell’accordo è arrivato dal senatore del Partito democratico, Andrea Marcucci, finito sotto i riflettori per aver firmato il famoso emendamento-canguro. “Habemus, l’emendamento è scritto molto bene, ora aspettiamo la bollinatura”, ha fatto sapere dopo una giornata di nuove tensioni. Il ministro Alfano aveva chiesto “confini precisi tra unione e matrimonio”. “La mia – aveva aggiunto in giornata – non è né una minaccia nè un alzare prezzo. Sono in modalità willing. Bisogna finire subito, mettere subito fiducia e chiudere prima possibile”. Il presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, ha comunque confermato la presentazione di un’apposita proposta di legge sulla stepchild adoption. E il testo avrà “una corsia preferenziale” nel corso di questa legislatura. Parole che dovranno comunque essere confermate dai fatti.

IRA PD – Nel Partito democratico, però, la tensione è molto alta. La deputata Michela Marzano ha lasciato intendere di essere vicina all’addio. “Resterò coerente con quanto ho sempre detto. Nel momento in cui si dovesse approvare una legge senza la stepchild adoption, una legge che non sarebbe degna di questo nome, tirerò le conseguenze e molto probabilmente lascerò il Partito democratico”, ha dichiarato. Una posizione espressa già nei giorni scorsi e che sembra il preludio all’uscita. A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato la vicesegretario del Pd, Debora Serracchiani. “Nessun cambiamento ulteriore del testo, ma solo piccoli aggiustamenti formali che confermano l’impianto complessivo. L’Italia aspetta da venti anni questa legge e in Senato faremo questo primo decisivo passo”, ha detto. Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato: “Mandiamo in porto una legge attesa da 20 anni nonostante il tradimento del Movimento 5 Stelle”. Tuttavia l’ex segretario dem, Pier Luigi Bersani, ha fatto sentire la sua voce sulla questione, criticando le scelte. “A me sembra che si potrebbe evitare di mettere la fiducia su un argomento di questo genere e prendere atto di quel che decide il Senato”. Dunque Bersani preferirebbe tentare il passaggio in Aula, dicendosi “convinto che con il voto in Aula c’e una buona probabilità di avere una legge nella sua compiutezza. E poi se ne mancherà un pezzo per un voto del Senato, otterremo lo stesso risultato che mettendo la fiducia”.

NO DELLA CORTE – Intanto la cronaca politica si intreccia con una notizia: la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato sul caso di due donne sposate negli Stati Uniti e che ora vivono a Bologna, chiedendo il riconoscimento dell’adozione di due figlie. Il pronunciamento della Consulta ha reso sicuramente più bruciante lo stralcio della stepchild adoption per tutti. Parlamentari e coppie in attesa della norma.