Uova e manganellate sulle ricette di Draghi

dalla Redazione

Cresce il malumore contro le banche. E a pagarne le conseguenze nel pomeriggio di ieri è stato il presidente della Bce, Mario Draghi. Che a Roma ha incassato una buona dose di fischi. E pure qualche uova. Momenti di tensione si sono registrati all’università Roma Tre dove un corteo di studenti ha alzato il tiro proprio mentre Draghi partecipava ad un convegno. Un seminario che ha rischiato l’invasione in diretta dei manifestanti bloccati però dalle forze dell’ordine con relativi ed inevitabili scontri. Tanto per ribadire che mentre dentro ai palazzi si provano a studiare le contromosse per rialzare un’economia allo stremo, fuori c’è il popolo, quello che soffre. E che negli ultimi tempi tira fuori la rabbia.

A Roma Tre il presidente della Banca centrale ha voluto illustrare la ricetta per provare a tornare a galla. “La politica monetaria ha fatto e continuerà a fare la sua parte ma da sola non basta”, ha detto Draghi, “si pensi soltanto al fatto che gli investimenti privati nell’area dell’euro dal 2007 sono calati del 15% e quelli pubblici del 12%”. Altro capitolo toccato riguarda la politica e le riforme: “Occorre maggiore concorrenza, completamento del mercato unico europeo, misure che permettono ai lavoratori disoccupati di trovare rapidamente nuovi posti”. Tante le buone intenzioni. Ma il tempo dell’attesa sta davvero per scadere. Con la temperatura che sale sempre di più.