Valore case in aumento, ma solo per il catasto. Una nuova assurdità Made in italy: il mercato immobiliare è bloccato ma il valore case cresce. Così paghiamo Imu e Tasi più salate

Il valore case è un parametro di riferimento chiave attraverso cui analizzare le oscillazioni del settore immobiliare. Il mercato dei mutui ha ricominciato a esprimere cifre in positivo, a fronte però di un’involuzione imperversante che ha sconvolto l’intero comparto edile negli ultimi anni. L’erogazione di finanziamenti finalizzati all’acquisto di beni immobili sta riacquisendo, timidamente, smalto, e i cittadini si lasciano aiutare dal web per porre Mutuo Arancio e i suoi tassi a confronto con quelli di Barclays, Cariparma ecc., con l’obiettivo di scovare quelli più convenienti.

Il paradosso italiano, meno vendite ma valore delle case più alti

La contrazione senza precedenti nelle vendite degli immobili avrebbe dovuto, a rigor di logica mercatale, provocare un crollo del valore case, come la legge della domanda e dell’offerta imporrebbe. E in effetti le cose sono andate così, nella realtà di fatto. Tuttavia, non è quello che raccontano i dati ufficiali, secondo cui, in seguito a revisioni dell’estimo catastale, numerose abtazioni hanno registrato un aumento del proprio valore. Su carta. Il tutto è consentito da una norma inserita all’interno della Finanziaria 2005.

L’inghippo: più alto è il valore case, più sono alte Imu e Tasi

Suddetta norma consente ai comuni di modificare la classificazione catastale di immobili locati in zone che hanno registrato un incremento dei valori medi di mercato superiori al 35% della media comunale. Entro il 2019, si punta alla maxi-riforma del catasto, avviata già nel 2014; ad oggi, fa sapere uno studio Omi  – Osservatorio interno all’Agenzia delle Entrate – il valore catastale degli immobili è 3,1 volte inferiore rispetto al prezzo di cessione. Applicando le aliquote vigenti, si assisterebbe a un raddoppiamento dei costi di Imu e Tasi, mentre l’imposta di registro verrebbe persino triplicata.

La Riforma del Catasto modificherà le modalità di stima degli immobili

La vera rivoluzione della Riforma sta nell’abolizione del complicatissimo sistema di stima del valore case basato sui vani, che sarà (o meglio dovrebbe essere) sostituito da un sistema che prende in riferimento la metratura dell’abitazione. Assisteremo all’insediamento di una commissione censuaria in ogni provincia che avrà il compito di stabilire gli estimi, monitorata da una commissione centrale con il compito di risolvere eventuali controversie con i proprietari. I nuovi estimi includerano anche valutazioni di mercato.

Purché si cambino le aliquote…

Con gli attuali criteri di misurazione catastali, a fronte delle aliquote applicate, la riforma genererebbe aumenti abissali e differenti di città in città. A Messina, la città che risulterebbe maggiormente penalizzata, si assisterebbe a un aumento del costo dell’acquisto pari al 221%, Imu e Tasi aumenterebbero addirittura del 367%. A Milano l’aumento si attesterebbe, rispettivamente, sul 120 e sul 220%, a Roma ci sarebbe un rincaro del 77,4 e del 158%. Forse non una grande trovata per restituire linfa al settore immobiliare.