Vendette e veleni alla Procura di Milano

Il procuratore della Repubblica  di Milano, Edmondo Bruti Liberati, ha revocato la delega di capo del dipartimento anticorruzione al procuratore aggiunto Alfredo Robledo, con cui è in atto uno scontro da mesi. Robledo diventa pm all’ufficio esecuzione penale.

Robledo non potrà presentare alcun ricorso contro il provvedimento preso dal capo della Procura milanese, Edmondo Bruti Liberati. La decisione infatti, non è ricorribile, ma, da quanto si è saputo, Robledo, descritto come “sereno” da chi lo ha incontrato, è pronto a rispondere punto per punto con delle memorie al Csm.

Bruti Liberati, esercitando un potere previsto dalle normative, ha revocato la delega al procuratore aggiunto Robledo, che era capo del dipartimento di contrasto ai reati nella pubblica amministrazione. Bruti Liberati, da quanto si è appreso, ha assegnato a se stesso la delega per il dipartimento anti-corruzione, dopo che già nei mesi scorsi si era auto-assegnato il coordinamento di tutti i fascicoli che riguardano l’Expo. Robledo, invece, sempre da quanto stabilito da Bruti Liberati, è stato trasferito all’ufficio esecuzione penale. La revoca della delega ad un procuratore aggiunto, da quanto si è saputo in ambienti giudiziari milanesi, non si era mai verificata in questi termini.

Tra Bruti Liberati e Robledo è in atto dallo scorso marzo uno scontro nato con la presentazione da parte di Robledo di una serie di esposti al Csm, nei quali il procuratore aggiunto lamentava irregolarità nell’assegnazione dei fascicoli di importanti inchieste, come i casi Sea, Ruby e S.Raffaele, da parte di Bruti Liberati.