Web e cultura alleati su Google. La grande pittura a portata di tutti con Art Palette. Così è facile scovare i capolavori e farci appassionare

Google che, dopo il lancio qualche anno fa dell’app Arts & Culture, è tornata a concentrarsi sulla cultura attraverso una nuova intuizione: Art Palette

È tra i primi e più conosciuti motori di ricerca al mondo e oggi si conferma grande nuovo alleato dell’arte. Parliamo di Google che, dopo il lancio qualche anno fa dell’app Arts & Culture – e dei suoi recenti aggiornamenti – è tornata a concentrarsi sulla cultura attraverso una nuova intuizione; quella di Art Palette. Colori, quadri e opere diventano in questo modo e attraverso pochi gesti a portata di tutti, permettendo ad utenti di ogni parte del mondo di beneficiare di nuove modalità di fruizione dell’arte. Il tutto attraverso un semplice gioco di ricerche, rimandi e condivisioni perfettamente conformi all’era della tecnologia.

Enciclopedia digitale – L’intelligenza artificiale si mette così al servizio della cultura: attraverso una serie di algoritmi, su Art Palette opere d’arte di tutto il mondo vengono infatti abbinate alla tonalità di colore scelta. E l’app permette di far davvero entrare l’arte nella vita quotidiana. Come? Basta scattare una foto a qualche oggetto che ci circonda perché Art Palette riconosca, senza il bisogno che la nostra mente si sforzi, lo stesso colore in una delle tantissime opere inserite in questa enciclopedia digitale dell’arte. Niente di troppo rivoluzionario, in fondo, se si pensa ad altre funzioni lanciate su Arts & Culture. Ad aver fatto parlare molto di sé già negli scorsi mesi era una nuova funzionalità che si presentava attraverso la domanda “C’è il tuo ritratto in un museo?”. L’aggiornamento in questione forniva infatti la possibilità di scattarsi selfie e scoprire “a quale opera d’arte assomigli”. E se Arts & Culture sembra in questi anni non aver mai ottenuto grandi numeri, gli ultimi aggiornamenti hanno invece illuminato un’area di possibili utenti ben più ampia di quella iniziale. Un bel cambiamento infatti soprattutto per quanto riguarda il pubblico coinvolto, che si trasformerebbe includendo oltre i soli appassionati dell’arte anche gli utenti curiosi di dare nuova linfa ai contenuti a loro disposizione e, perché no, condividerli sui social.

Nuove frontiere – La partnership con più di 1500 istituzioni culturali sparse per il mondo, supportata dagli strumenti e dalle tecnologie attuali, ha reso dunque possibile in questo processo l’incontro tra opere risalenti a secoli fa e le esigenze dei giorni d’oggi. E se è vero che questi update rivoluzionari sono utilizzabili ancora solo negli Stati Uniti – patria del colosso di Mountain View – la velocità con la quale viaggiano attraverso il mondo lascia sperare che gli aggiornamenti arrivino presto anche in Italia.