Zingaretti batte Di Maio in velocità. La Regione Lazio apre la strada delle tutele per i lavoratori della gig economy. Non saranno più pagati a cottimo, ma a tempo. E al Ministero del lavoro, dove si studia un contratto nazionale, prendono appunti

I riders del Lazio avranno una legge a tutela dei loro diritti, grazie alla proposta approvata in giunta e che da dovrà iniziare l’iter in Consiglio

I riders del Lazio, quelle migliaia di ragazzi che girano per consegnare cibo, hanno, per la prima volontà in Italia, una legge a tutela dei loro diritti, grazie alla proposta di legge, approvata in giunta e che da dovrà ora iniziare l’iter legislativo in consiglio. La legge va colmare un vuoto normativo e risponde alle nuove esigenze emerse nel mercato del lavoro, con la nascita della cosiddetta ‘Industria 4.0’. Con la proposta di legge dal titolo “Norme per la tutela e la sicurezza dei lavoratori digitali”, la prima in Italia, la Regione Lazio vuole riconoscere più diritti, più tutele e più innovazione in materia di salute e sicurezza ai lavoratori della gig economy, cioè a coloro che lavorano tramite app o su piattaforme collaborative digitali, come i riders impegnati principalmente nella consegna di cibo a domicilio, indipendentemente dalla tipologia e dalla durata del rapporto di lavoro.

La proposta di legge è il frutto di un percorso partecipato avviato dalla Giunta attraverso una Consultazione pubblica sul sito della Regione Lazio e di una serie di incontri, dedicati a tutti gli attori protagonisti di questo mondo: lavoratori, aziende e organizzazioni sindacali e datoriali. Un percorso partecipato che continuerà anche dopo l’approvazione della legge in Consiglio regionale con l’istituzione della Consulta dell’economia e del lavoro digitale.

Prevista, inoltre, la creazione del Portale del lavoro digitale composto dall’Anagrafe regionale e dal Registro regionale delle piattaforme digitali. I lavoratori e le piattaforme digitali potranno iscriversi al portale per accedere alle forme di tutela integrative che saranno finanziate dalla Regione. Per la tutela della salute e della sicurezza sono riconosciuti il diritto alla tutela contro infortuni e la malattia professionale; le piattaforme digitali adottano le misure per la tutela psico-fisica del lavoratore, la manutenzione dei mezzi di lavoro e la formazione sulla sicurezza. Saranno a carico della piattaforma digitale l’assicurazione obbligatoria contro infortuni, malattie professionali, danni a terzi, la maternità e la paternità. La piattaforma digitale provvederà alla formazione e offrirà chiarezza e trasparenza su tutte le condizioni contrattuali e lavorative.

Il compenso sarà a tempo e non potrà in ogni caso essere inferiore alla misura oraria minima, secondo quanto previsto dalla contrattazione collettiva, contrattazione collettiva a cui potranno partecipare, una volta associati, anche i rappresentanti dei riders. In ogni caso il compenso non potrà essere stabilito a cottimo.

La Regione, inoltre, si è impegnata, con uno stanziamento di 2 milioni di euro per il biennio 2019/2020, a mettere in campo forme di tutela integrativa in materia di previdenza e assistenza, a contribuire alla formazione in materia di salute e sicurezza e all’informazione sui diritti dei lavoratori.
(ITALPRESS)