Zitto zitto Di Maio incontra Utopia, la società di lobbying sguinzagliata dai big del Tabacco

La lobby del Tabacco e Philip Morris comincia a dubitare della tenuta del Governo. E ora corteggiano Di Maio. Che partecipa a incontri organizzati da Utopia

di Stefano Sansonetti

Dura la vita del “candidato” presidente del consiglio. Ma è dura anche la vita delle aziende intenzionate ad agganciare colui che in futuro potrebbe diventare premier. Da tempo il pentastellato Luigi Di Maio è particolarmente ambito sulla piazza dei lobbisti. Il fatto è che l’uomo forte del M5S sta avendo molti più incontri di quelli che riescono ad arrivare in “superficie”. Nel recente passato, infatti, non c’è stato soltanto l’appuntamento con la FB & Associati, la società di lobbying guidata da Fabio Bistoncini (anticipato da La Notizia del 19 luglio scorso). Qualche giorno prima, secondo quanto risulta a questo giornale, il leader a 5 Stelle ha partecipato a un riservatissimo meeting organizzato da Utopia Lab, una delle società di lobbying più “effervescenti” del panorama italiano.

IL CONTESTO – A quanto pare si è trattato di un incontro “intermediato” da Utopia, il cui scopo principale era quello di mettere in contatto Di Maio con alcune aziende spesso finite nel mirino dei pentastellati. In primis parliamo di alcuni gruppi di Big Tobacco. A questo punto, tenendo sempre a mente quanto in passato i 5 Stelle abbiano criticato le lobby, si impongono almeno due domande. La prima: chi c’è dietro Utopia? La seconda: quali erano le aziende presenti? La società di lobbying, tanto per cominciare, è stata fondata ed è guidata da Giampiero Zurlo. Nel suo recente passato c’è una convinta militanza dellutriana. È stato socio fondatore della Fondazione per il Buongoverno, creatura lanciata all’epoca da Marcello Dell’Utri, e consigliere giuridico di un ex deputato, dellutriano doc, come Nicola Formichella. La Notizia, naturalmente, ha chiesto a Zurlo se è vero che Utopia ha organizzato l’incontro con Di Maio. “Non glielo so dire”, ha risposto, “perché non mi occupo personalmente dei rapporti con i 5 Stelle”. È probabile, ha però aggiunto Zurlo, “che si sia favorito l’incontro tra Di Maio a qualche nostro cliente”. Alla domanda se sia possibile parlare con qualche collaboratore di Utopia che si è occupato della questione, Zurlo si è avventurato in un dribbling non proprio riuscitissimo: “Guardi, abbiamo appena fatto il brindisi per le vacanze”.

BOCCA CUCITA – Insomma, non c’è una gran voglia di parlare. Ma negli ambienti dei lobbisti nostrani in molti sono venuti a conoscenza dell’evento. C’è chi dice che erano presenti esponenti di Facebook, di At&t e di Philip Morris. Quest’ultima avrebbe avuto un interesse particolare a contattare Di Maio su alcune partite in tema di tabacco. Parliamo soprattutto del problema della tracciabilità di prodotto, che le big del settore vorrebbero affidare ad un sistema di tracciabilità fatto in casa. Un po’ il controllato che fa pure il controllore (ne aveva già parlato La Notizia del 29 settembre 2015). Codentify, il sistema di tracciabilità sviluppato dal settore, nel frattempo sarebbe stato ceduto. Ma il problema per le multinazionali rimane. Di sicuro Big Tobacco, fin qui piuttosto garantita da Matteo Renzi, prepara il piano B. E corteggia Di Maio. Il quale, nonostante le critiche mosse in passato, per ora sta viaggiando a tutta lobby.

Tw: @SSansonetti