A Padova e Codogno le prime vittime italiane del Coronavirus. Oltre 20 contagi accertati. Casi in Lombardia, Veneto e Lazio. Conte: “Pronti a ulteriori misure”

Sono in Veneto e in Lombardia le prime due vittime italiane dell’epidemia di Coronavirus. Si tratta di uno dei due contagiati padovani, che era stato ricoverato all’ospedale di Schiavonia, e di una donna, morta in ospedale e forse legata al focolaio di Codogno. La prima vittima è un uomo di 78 anni, Adriano Trevisan, residente a Vo’ Euganeo, in provincia di Padova. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha disposto lo svuotamento dell’ospedale dove era stato ricoverato anche un altro anziano risultato positivo a Coronavirus.  “Misure pesanti – ha scritto il governatore veneto – per cercare di creare un anello sanitario intorno a Vo’ Euganeo e per salvaguardare l’ospedale di Schiavonia, sia i pazienti che i nostri bravissimi operatori”. La seconda vittima italiana, di cui si è avuta notizia questa mattina, è una donna residente in Lombardia che potrebbe essere collegata ai casi di Codogno.

Il bilancio, al momento, è di oltre 20 contagi accertati che potrebbero diventare 29 in seguito alla conferma dei test in corso. I casi positivi confermati dal ministero della Salute sono 16 in Lombardia, 2 in Veneto e 3 nel Lazio (la coppia di cinesi ricoverati allo Spallanzani e un italiano rientrato da Wuhan). Il numero maggiore di contagi si è registrato, per l’appunto, in Lombardia. Il “paziente zero” è un 38enne, ricoverato in rianimazione all’ospedale di Codogno. L’uomo è stato contagiato dopo aver avuto contatti con un suo collega, rientrato dalla Cina di recente, che però al momento risulta negativo al contagio. Contagiata anche la moglie del 38enne, un amico e altre 8 persone di Codogno, 5 dei quali sono medici e 3 pazienti dell’ospedale dove è ricoverato il 38enne.

Un nuovo caso di positività al Coronavirus si è registrato, in Veneto, a Dolo. “E’ confermato un caso a Dolo – ha detto il governatore Zaia – , è un signore di Mira del ’53 ricoverato ora in terapia intensiva a Padova. Un ulteriore caso e adesso arriveranno anche i test sui familiari degli altri due pazienti di Vo’ e sul loro cerchio ristretto. Questo ultimo caso è un altro caso di ‘scuola ‘ perché non ha avuto alcun contatto da portatore primario, quindi si può dire con questi tre casi che il virus è ‘ubiquitario’, come accade per la sindrome influenzale che non si sa da chi lo si ha preso”.

Sale a 16, invece, il numero di contagi in Lombardia. Il nuovo caso è stato segnalato a Sesto ed Uniti, in provincia di Cremona, dove un uomo è risultato positivo al test ed è stato ricoverato all’ospedale Maggiore. Nella notte il sindaco, Carlo Angelo Vezzini, ha diramato un’ordinanza che, “in attesa di ulteriori provvedimenti della Regione, invita in via precauzionale e provvisoria la cittadinanza intera a limitarsi di intrattenersi in luoghi di ritrovo e assembramento pubblico”.

“Abbiamo preso tutte le misure e siamo disponibili a valutarne ulteriori, se necessarie”. E’ quanto ha detto il premier Giuseppe Conte, ieri sera, al termine della riunione straordinaria al Dipartimento della Protezione Civile per fare il punto sull’emergenza Coronavirus. “Rassicuriamo tutta la popolazione – ha aggiunto il presidente del Consiglio – al momento abbiamo messo in quarantena tutte le persone che sono venute in contatto con i casi certificati positivi. Questo non è il momento delle perplessità o di rimproverarci qualcosa. C’è da mantenere un monitoraggio costante e verificare le misure in atto, che sono di massima precauzione”. Un nuovo vertice è previsto per oggi, alle 12, sempre alla presenza del premier Conte, del capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli e del ministro della Salute, Roberto Speranza.