Alì, il mito rivive con Mina e Minà. Il giornalista sforna una nuova biografia del pugile. La cantante scrive una prefazione che è già un cult

Sua Maestà Cassius Clay era un gioiello. Lui non faceva a cazzotti. Lui esprimeva il massimo dello splendore, della poesia, della nobiltà». Chi ha scritto questi versi? Uno scrittore? Un poeta? Un giornalista. Nulla di tutto ciò. Appartengono a Mina, la voce più bella e famosa d’Italia. Lo sapevate che Mina è una grande esperta di boxe? No? Ora lo sapete. Ha scritto la prefazione del libro Il mio Ali, usando questi versi che fotografano in maniera impeccabile il personaggio leggendario. Da Mina a Minà il passo è breve. Gianni Minà è l’autore del libro. Lui che per decenni ha seguito l’avventura umana e sportiva del “mito americano con la faccia nera”, il più prestigioso pugile di ogni epoca e uno degli ultimi simboli viventi del secolo scorso. Una sorta di diario degli articoli, dettati “a braccio” nella notte, da Los Angeles o da Las Vegas, da Kinshasa o da Manila, per i match storici di Cassius Clay, che per abbracciare la fede musulmana aveva cambiato il suo nome in Muhammad Ali. Il personaggio divenne un mito e non solo fu al centro di eventi sportivi e sociali, ma ne fu uno dei protagonisti. Fino a tempi più recenti quando, nel 1991, si impegnò per la liberazione di alcuni cittadini nordamericani sequestrati in Iraq da Saddam Hussein. E non va dimenticato che dopo il suo rifiuto, negli anni ’60, di andare a fare la guerra in Vietnam, è stata cambiata negli Stati Uniti la legge sull’obiezione di coscienza.

DA CASTRO A DIEGO
Il libro di Minà è edito da Rizzoli-RaiEri. Facce piene di pugni e Storie del Jazz, sono altri capolavori confezionati dal giornalista-scrittore del Tg2. Capitoli memorabili quelli sulle lotte e il riscatto dell’America Latina, all’epoca delle dittature militari. Nel 1987 Minà ha intervistato per 16 ore Fidel Castro in uno storico documentario e nel 2007, per la serie di documentari Cuban memories, è stato premiato alla carriera al Festival di Berlino con il Berlinale Kamera, il riconoscimento più prestigioso al mondo per i documentari. La sua serie su Diego Armando Maradona (10 dvd) ha venduto un milione e trecentomila copie, record nel mercato italiano.

MATCH MEMORABILI
Cassius Clay vinse a Roma nel 1960 il titolo olimpico nella prima Olimpiade trasmessa interamente dalla tv (dalla Rai). E tra il 1971 e il 1976 fu protagonista di match per il titolo mondiale dei pesi massimi che furono definiti del secolo. Come se fossero una sequenza. Sconfitto una prima volta da Joe Frazier, Alì si prese la rivincita nel ’74. Poi divenne campione del mondo battendo George Foreman a Kinshasa nello Zaire. Un match memorabile con Alì che si chiuse all’angolo incassando i colpi dell’avversario e proprio quando sembrava prossimo alla resa sfoggiò una serie di jab e uppercut che fecero crollare Foreman al tappeto. Quando qualche anno dopo gli fu diagnosticato il morbo di Parkinson, Alì ha commosso e stupito il mondo. Fu lui l’ultimo tedoforo alle Olimpiadi di Atlanta del 1996.