Arrestato il direttore generale del Consiglio per la ricerca in agricoltura. Sequestrati 8 milioni di euro. La Finanza scopre gravi irregolarità nella gestione dell’ente

Inchiesta della Guardia di Finanza di Roma sulla gestione del Consiglio per la ricerca in agricoltura (Crea)

La Guardia di Finanza di Roma ha eseguito cinque ordinanze di custodia cautelari nei confronti di altrettanti dirigenti e funzionari del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea), nonché il sequestro preventivo di circa 8 milioni di euro. I reati ipotizzati sono falso, abuso d’ufficio e peculato e riguardano gravi irregolarità commesse nella gestione del Crea.

Secondo quanto ha accertato il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Finanza il direttore generale dell’Ente, Ida Marandola, ha attestato falsamente un numero di dipendenti superiore a quello reale, in modo da ottenere una dichiarazione di indisponibilità di edifici demaniali da destinare a nuova sede del Crea con le caratteristiche richieste e, di conseguenza, procedere in piena autonomia nel mercato immobiliare privato.

La tributaria ha accertato, inoltre, diverse violazioni anche nelle procedure di affidamento dei servizi di trasloco e facchinaggio, avvenute “frazionando artificiosamente i contratti allo scopo di non superare le soglie oltre le quali è previsto il ricorso a una gara ad evidenza pubblica e orientare, così, la scelta dell’effettivo esecutore”. E maggiori oneri a carico delle finanze pubbliche derivati “dalla mancata riduzione, imposta della legge sulla spending review, del 15% del canone di locazione di due immobili, che avrebbe consentito un risparmio di circa 700.000 euro”.

L’indagine ha evidenziato, inoltre, ulteriori abusi nella procedura di stabilizzazione di alcuni lavoratori precari e nel pagamento di prestazioni professionali sulla base di incarichi di collaborazione affidati a due persone che, in realtà, non hanno svolto alcuna attività lavorativa al Crea.

Il gip ha disposto gli arresti domiciliari per la stessa Marandola e per un altro funzionario, attualmente all’estero. L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è stato disposto, invece, nei confronti di un dirigente e di un dipendente dell’ufficio gare e contratti dello stesso Ente, Ginevra Albano Luigi Amorese, e per il dirigente dell’ufficio bilancio, Speranza De Chiara. Il sequestro preventivo di circa 8 milioni riguarda, invece, le somme indebitamente corrisposte a due società locatrici degli immobili e quelle corrisposte ai soggetti che hanno fittiziamente collaborato con il Consiglio per la ricerca in agricoltura.