Arriva l’untore. Onorevole leghista in Aula a Montecitorio con la febbre e senza mascherina

Le regole sono regole e vanno rispettate. Da tutti. In un momento di emergenza nazionale, in cui 60 milioni di italiani sono confinati nelle proprie abitazioni a causa della pandemia, anche a costo di perdere il proprio lavoro o comunque subendo ingenti perdite economiche, il minimo che ci si aspetta è che i rappresentati del popolo eletti in Parlamento diano il buon esempio. Invece non è così, purtroppo: venerdì mattina a Montecitorio Fratelli d’Italia ha consentito a più deputati, rispetto a quelli pattuiti dai capigruppo per rispettare il distanziamento sociale, di presentarsi in Aula con lo scopo di “mandare sotto” il governo sull’ordine del giorno presentato per scongiurare il ricorso al Mes.

Di tutta risposta la maggioranza a sua volta ha messo in campo maggiori truppe, suscitando le proteste della Lega. Alla fine il rapporto tra maggioranza e opposizione era comunque rispettato, visto che mancava qualche deputato in più di Forza Italia. Ma a generare panico fra deputati e funzionari ci ha pensato proprio un parlamentare della Lega, che è entrato a Montecitorio nonostante avesse 37,7 di temperatura. Non solo non ha tenuto conto della lettura del termoscanner posto all’ingresso come da protocollo anti coronavirus, ma anche tentato di eludere i commessi che lo hanno inseguito chiedendogli di uscire, come previsto dalle circolari emesse nei giorni scorsi.

Come se non bastasse il leghista è stato anche ripreso due volte dalla vicepresidente Maria Edera Spadoni perché parlava con i colleghi nell’Emiciclo senza indossare la mascherina. E per tutte queste violazioni delle circolari interne rischia delle pesanti sanzioni, spiegano fonti dei gruppi parlamentari. Le autorità preposte di Montecitorio starebbero già valutando se e come intervenire. In ogni caso le limitazioni che sono state imposte anche ai parlamentari hanno un senso se tutti le rispettano. E se non le rispettano neppure loro…