Carige, Paragone sul piede di guerra. “Vogliamo essere come i Gilet Gialli? Allora cominciamo a farlo! Nessuno nel Governo del cambiamento sta chiedendo a Bankitalia di rendere conto delle sue responsabilità”

Il senatore del M5S: "Carige non può finire come tutti i casi trattati dai governi precedenti"

“Vogliamo essere come i Gilet Gialli? Allora cominciamo a farlo! Sono incazzato! Dobbiamo dimostrare di essere forti, di essere il Governo del cambiamento e di essere vicini alla gente!”. E’ quanto ha detto, anche riferendosi al provvedimento di Palazzo Chigi per salvare Banca Carige, il senatore del M5S, Gianluigi Paragone.

“Questo caso di Carige – ha aggiunto l’esponente pentastellato – non può finire come tutti i casi trattati dai governi precedenti, con una soluzione abbastanza simile. E’ mai possibile che nessuno nel governo del cambiamento stia chiedendo a Bankitalia di rendere conto delle sue responsabilità? Vogliamo farla questa benedetta commissione d’inchiesta? Sarà realmente operativa? Sono incazzato, sono un gilet giallo, non volevamo esserlo?”.

“Abbiamo deciso che il 560 non si tocca (l’articolo del codice di procedura civile, ndr) scritto da Renzi e dalla Boschi sotto dettatura delle banche, non può essere smantellato? Allora facciamo delle case popolari, qualcosa che consenta agli sfrattati, alla gente a cui viene tolta la casa pignorata dalle banche, di avere un riparo immediatamente. Diamo ai piccoli imprenditori delle risposte. Io voglio essere questa cosa qua”.

“Sono contento della lettera e dell’abbraccio ai gilet gialli – ha aggiunto il senatore del M5S -, ma perché voglio essere esattamente un gilet giallo. Noi siamo già gilet gialli prima che lo fossero loro, siamo il governo del cambiamento, siamo un passo avanti perché possiamo fare qualcosa”.