Caso Regeni, Palazzotto (Leu) eletto presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta. Un anno per fare luce sulla morte del ricercatore sequestrato e torturato in Egitto nel 2016

Il deputato di LeU, Erasmo Palazzotto (nella foto), è stato eletto presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta istituita per fare luce sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore friulano sequestrato, torturato e ucciso in Egitto nel 2016. L’organismo parlamentare, che avrà gli stessi poteri della magistratura, si è insediato oggi e ha eletto anche tutti i membri dell’Ufficio di presidenza: vice presidenti Debora Serracchiani (Pd) e Paolo Trancassini (Fdi); segretari Massimo Ungaro (Italia Viva) e Roberto Turri (Lega). Palazzotto è stato eletto con 11 voti favorevoli e 8 astenuti.

“Noi abbiamo un grande lavoro politico da fare – ha detto il neo presidente -, lo stiamo cominciando, troveremo sicuramente la strada anche per cooperare con l’Autorità egiziana e per cooperare in primo luogo sul piano politico e diplomatico, che è il compito in primo luogo del parlamento. La Commissione comincia a lavorare da oggi, stiamo già procedendo a fare il lavoro propedeutico per iniziare i lavori il prima possibile e per recuperare il tempo perduto perché la ricerca della verità e di giustizia per l’uccisione di Giulio Regeni devono essere una priorità per questo Paese”.

“Si è insediata questa mattina la commissione d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni. La attende un compito duro e importante. Buon lavoro al presidente Palazzotto, all’ufficio di presidenza e a tutti i deputati che ne fanno parte” ha commentato il presidente della Camera Roberto Fico.

L’istituzione della Commissione monocamerale – che dovrà concludere le proprie indagini entro 12 mesi, con una relazione al Parlamento – era stata approvata dall’Aula di Montecitorio il 30 aprile scorso. L’organismo è composto da 20 deputati e ha il compito di “raccogliere tutti gli elementi utili per l’identificazione dei responsabili della morte di Giulio Regeni nonché delle circostanze del suo assassinio”.  La Commissione dovrà “verificare fatti, atti e condotte commissive e omissive che abbiano costituito o costituiscano ostacolo, ritardo o difficoltà per l’accertamento giurisdizionale delle responsabilità relative alla morte di Giulio Regeni, anche al fine di valutare eventuali iniziative normative per superare, nel caso di specie e per il futuro, simili impedimenti, nonché per incrementare i livelli di protezione delle persone impegnate in progetti di studio e di ricerca all’estero, in funzione di prevenzione dei rischi per la loro sicurezza e incolumità”.