Cinque Stelle coerenti. Il Sì a Von der Leyen rafforza il nostro Paese. Parla Beghin, capodelegazione M5S: “I distinguo tra noi non peseranno”

“Un voto negativo della nostra delegazione avrebbe indebolito l’Italia”. Non ha dubbi la capodelegazione M5S al Parlamento europeo, Tiziana Beghin, malgrado le divisioni in seno al Movimento al momento del voto: 10 sì, 2 no e 2 astenuti.

Via libera del Parlamento europeo alla Commissione Ue guidata dalla Von der Leyen. Ma a differenza del voto del luglio scorso la delegazione M5S si è spaccata. Che cosa è successo?
“Il Movimento 5 Stelle ha confermato il voto espresso a luglio. Non c’erano ragioni per cambiare idea. La Commissione non ha ancora iniziato il suo lavoro e tutti i Commissari, anche quelli che finora sono stati ostili verso l’Italia, dovranno adeguarsi alle priorità proposte dalla Von der Leyen e votate dal Parlamento europeo grazie ai nostri voti decisivi. Ci siamo schierati con coerenza e i distinguo di alcuni di noi non peseranno sull’incisività delle battaglie che faremo in Europa”.

Dieci favorevoli, due astenuti e due contrari, tra i quali il suo collega Corrao che ha definito il nuovo esecutivo Ue peggio di quello di Juncker. Come si spiegano tre posizioni diverse in una delegazione di 14 eurodeputati?
“Purtroppo è venuta meno l’unità della delegazione e le assicuro, come capo delegazione, che ho fatto di tutto per far ragionare i colleghi. Rispetto la loro opinione politica e su alcuni punti hanno anche ragione, ma Juncker era l’uomo delle banche e dei paradisi fiscali, la Von der Leyen no. Lei parla di rafforzare le tutele sociali, di investimenti verdi, di ricollocamenti obbligatorio dei migranti sbarcati nel nostro Paese. Questi sono i nostri temi e sulla realizzazione di queste promesse giudicheremo il lavoro svolto. Inoltre, non dimentichiamo che siamo al governo: i nostri ministri dovranno stringere accordi per il bene dei cittadini con Bruxelles. Un voto negativo della nostra delegazione avrebbe indebolito l’Italia”.

Corrao ha detto di più: “O si torna a fare movimento con coraggio, per cambiare davvero le cose, o si muore”. Crede che questo rischio ci sia sul serio?
“Ignazio Corrao è un collega che stimo molto. La sua energia e le sue competenze sono necessarie al Movimento 5 Stelle. Credo però che la sua notoria critica alla gestione del Movimento 5 Stelle abbia prevalso sulle altre ragioni. Per me fare movimento non significa autocondannarsi all’opposizione. Il Movimento 5 Stelle è nato per cambiare l’Italia, per spazzare via corruzione e partitocrazia e affermare la giustizia sociale. Questi obiettivi si raggiungono solo se ci sporchiamo le mani stando al governo. Grazie a noi la Lega ha votato il reddito di cittadinanza e il Pd lo scudo fiscale per l’ex Ilva. Stiamo cambiando il sistema e non il contrario”.

Clima, con tanto di riferimento a Venezia allagata, salario minimo, migrazione e Unione bancaria tra gli argomenti toccati dalla Von der Leyen nel suo discorso in Aula. E’ stato un intervento convincente?
“Ho apprezzato il riferimento a Venezia. L’emergenza climatica c’è e chi la minimizza è un irresponsabile. Chiederemo lo scorporo degli investimenti green dai vincoli del Patto di Stabilità”.

Lei ha parlato di sostegno con “riserve” e “cautele” alla Commissione. Cosa vi aspettate ora dall’Esecutivo Ue?
“Condivisione. I Commissari ci consultino prima, e non dopo, la presentazione delle proposte legislative. In tutti gli Stati del mondo sono i rappresentanti eletti a fare le proposte, in Europa no: il Parlamento europeo non ha nessun potere di iniziativa. Questo vulnus può essere superato senza aspettare le riforme delle Istituzioni europee con maggiore dialogo e meno arroganza”.