Coni, Malagò da ultimo posto: i debiti salgono a 39 milioni. E in un anno il Comitato Roma 2024 ha speso mezzo milione solo in foto

Coni, Malagò da ultimo posto: i debiti salgono a 39 milioni. In un anno il Comitato Roma 2024 ha speso mezzo milione in foto

Il dato è lampante: nel giro di un anno i debiti del Comitato Olimpico, presieduto da Giovanni Malagò peraltro fresco di rielezione, sono aumentati di dieci milioni di euro. Numeri impressionanti, non c’è che dire, che emergono mettendo a confronto il bilancio del 2015 con quello del 2016, appena pubblicato (la cui approvazione da parte del Comitato era stata rinviata proprio per le elezioni di inizio maggio). Ebbene, le tabelle, che La Notizia ha visionato, parlano chiaro: se a fine 2015 i debiti contratti dal Coni ammontavano a 29 milioni e rotti, a distanza di un anno hanno raggiunto quota 38,9 milioni di euro. Un bel salto, non c’è che dire.

Ma a questo punto andiamo a vedere cosa abbia mai combinato nel giro di un anno la gestione Malagò. Analizzando le tabelle, ad esempio, scopriamo che i soli debiti verso i fornitori sono passati da 10 a 18 milioni di euro; debiti questi che possono essere ascritti essenzialmente ai lavori di “impiantistica sportiva” o alla “gestione dei Comitati Territoriali” che pure, ci mancherebbe, devono acquistare tra le altre cose “attrezzature sportive” o fare “riprese audio-video”. Basti questo: la metà dei 18 milioni (9,5) sono imputabili appunto ai Comitati Territoriali, tra cui spiccano certamente le gestioni “in rosso” di Sicilia e Sardegna, le uniche che da sole superano il milione di euro di debito. Finita qui? Certo che no. Ci sono, poi, i debiti contratti con l’Erario e gli Istituti di Previdenza (essenzialmente in linea con il 2015: circa 480mila euro) e, soprattutto, quelli verso “altri soggetti”, dalle Regioni a tutte le altre federazioni sportive (a cominciare dalla Figc) che vivono sotto l’ala del Coni stesso.

Spese pazze – C’è da dire, però, che le spese del Coni non sono di poco conto. Per dire: i soli stipendi delle commissioni centrali sono costati più di 2 milioni, di cui mezzo milione le sole indennità di presidente (262mila euro), vice presidenti, segretario generale e vicario del segretario generale.

C’è, poi, il tanto discusso capitolo del Comitato Roma 2024 su cui anche la Corte dei Conti pare stia indagando per presunto danno erariale. Quello che emerge in maniera cristallina dal bilancio del Coni è che il Comitato promotore per le Olimpiadi a Roma è costato fino all’11 ottobre 2016 (ovvero fino al niet del Campidoglio) 9,8 milioni, coperti per 2 milioni dallo Stato, per 500mila euro da privati e per la restante quota dallo stesso Coni.

Ma come sono stati impiegati questi soldi? Alcuni capitoli sono a dir poco curiosi. Per dire: il solo esser stati presenti alle Olimpiadi di Rio, tra affitto della location, catering e comunicazione, è costato più di un milione. Finita qui? Niente affatto, perché poi abbiamo quasi mezzo milione di “spese di viaggio”, 745mila euro per “costi del personale e buoni pasto”. E poi, ancora, 487mila euro spesi nel 2016 dal Comitato Roma 2024 per importantissime “riprese video e servizi fotografici”. Non male. Esattamente come non male sono i 76mila euro spesi tra pulizie e portierato. Fa niente se poi le Olimpiadi non si faranno a Roma. Intanto in dieci mesi abbiamo speso dieci milioni. Così, per sport.

Tw: @CarmineGazzanni