Dramma Calenda. Il Dem in disaccordo con la linea Zingaretti si dimette dal Pd: “Mai con i Cinque Stelle. Lavorerò per costruire una casa per chi non si sente rappresentato”

“Sarò coerente, dal primo giorno in cui mi sono iscritto al Pd ho detto che non sarei rimasto se ci fosse stato un accordo con i 5 stelle”. E’ quanto ha detto l’europarlamentare del Pd, Carlo Calenda, a Circo Massimo su Radio Capital. “Uno può fare accordi con chi ha idee diverse – ha aggiunto il dem – ma non con chi ha valori diversi. Ma il Pd si rende conto che i 5 stelle sottoporranno l’intesa alla piattaforma Rousseau? Noi dobbiamo rimanere appesi al voto di una piattaforma privata che abbiamo sempre considerato un’aberrazione della democrazia? Recuperiamo la schiena dritta, perché dobbiamo correre sbavanti dietro ai 5 stelle?”.

Calenda ha annuncia la creazione di un nuovo partito: “Lavorerò per costruire una casa per chi non si sente rappresentato da questo rapporto con i 5 stelle che nasce male. Quando il Pd avrà di nuovo voglia di combattere spero di ritrovare alcune persone sulla strada. Credo che la politica italiana abbia fallito perché non ha mai dimostrato di essere coerente. Io non ho intenzione di fare lo stesso errore”.

Carlo Calenda è tornato, poi, a ribadire la necessità del voto anticipato: “In democrazia funziona così, recuperi il consenso, tiri fuori delle idee. Il centrosinistra deve fare una riflessione culturale, oggi questo manca. Trovare un posto al governo non è fare politica, è autopreservarsi”. E sull’ipotesi di scissione con Renzi: “Non è nel suo dna, non l’ha mai voluta fare, vuole tenere sotto scacco il Pd, delegittimare Zingaretti e ripresentarsi alle elezioni”.

“Caro Nicola, Caro Paolo vi prego di voler accettare le mie dimissioni dalla Direzione Nazionale del Partito Democratico. E’ una decisione difficile e sofferta” ha scritto poi Calenda in una lettera all’Huffington Post. “Dal giorno della mia iscrizione – ha aggiunto – ho chiarito che non sarei rimasto nel partito in caso di un accordo con il M5S. La ragione è semplice: penso che in democrazia si possano, e talvolta si debbano, fare accordi con chi ha idee diverse, ma mai con chi ha valori opposti. Questo è il caso del M5S. Le ragioni le abbiamo spiegate ai nostri elettori talmente tante volte che non vale la pena ripeterle qui”.