L'Editoriale

L’Agcom si è accorta che la tv (e i giornali) hanno fritto il Movimento Cinque Stelle

Non ci voleva l’Agcom per scoprire l’acqua calda. Chiunque accenda anche di rado la tv, da anni vede un tiro al bersaglio a reti unificate contro i Cinque Stelle. Così si è distrutta l’immagine del Movimento, colpevole di aver fatto affidamento solo sui social e sulla rete, sottovalutando che il tamburo quotidiano sul piccolo schermo sposta ancora il consenso di milioni di persone. Su questo però ritengo di poter aggiungere qualcosa alle conclusioni dell’Autorità, in qualità di frequentatore dei talk show televisivi, o per lo meno di alcuni di essi, perché dicendo pane al pane La Notizia è tenuta in quarantena da chi evidentemente ci teme più del coronavirus.

D’altra parte, quant’è rassicurante la solita puntata di Porta a Porta, con i soliti ospiti a fare il coro al solito Vespa? E noi siamo coscienti che scrivere del sistema che s’è mangiato l’Italia, come facciamo ormai da sette anni, ci rende una nota stonata. Ora non dovrebbe esserci bisogno di ricordare che questo giornale non è l’organo di nessuno, ma per il solo fatto che non andiamo contro ai 5S a prescindere, come fanno quasi tutti, ci fa considerare da molti loro amici. Una cosa – peraltro – che non ci disturba affatto, riconoscendo a questa forza politica un’innegabile spinta riformista e un senso di onestà e amore per la cosa pubblica di cui altrove è sparita ogni traccia.

Torniamo allora all’Autority e allo squilibrio nelle presenze in tv. Qui il dato finale è peggiore di quello a cui arriva l’Agcom, in quanto il metodo fisso di alcune trasmissioni è di invitare un 5 Stelle o chi non li attacca, mettendolo poi a confronto con almeno tre o quattro ospiti ostili, più il conduttore a dare spesso manforte, trasformando così certi spazi televisivi in un assedio al malcapitato di turno, che per quanto bravo e con validi argomenti è pur sempre in assoluta minoranza. Così è facile che faccia una gaffe o che comunque soccomba nel dibattito, accrescendo l’idea che i grillini e i pochi che ne hanno capito lo spirito siano quanto meno dei dilettanti allo sbaraglio. Così la tv (e i giornali) hanno fritto il Movimento, e il fatto che adesso se ne accorga pure l’Agcom non serve a niente se non si faranno subito i necessari correttivi.