L'Editoriale

Chi sta lacerando il Paese

Fino al momento in cui scrivo questo fondo non è scoppiata alcuna bomba nella sede di Repubblica, ma l’allarme che ieri sera ha costretto giornalisti e personale ad evacuare di corsa l’edificio è solo l’ultimo segnale di un’insopportabile stagione di intolleranza. In tanti hanno commentato che quel giornale se l’è cercata, perché sempre ieri titolava in prima pagina “Cancellare Salvini”, riferito a un’intervista in cui l’ex ministro Graziano Delrio, del Pd, propone di superare non solo i decreti sicurezza voluti dall’allora responsabile del Viminale, ma più in generale alcune delle attuali norme restrittive sull’immigrazione.

Benzina sul fuoco della propaganda leghista, con il Capitano che sin dal mattino sventolava il quotidiano nei comizi elettorali in Emilia Romagna e sui social, suscitando l’idea che Repubblica e la sua area politica di riferimento vogliano cancellare financo fisicamente il capo del Carroccio. Anche il nostro giornale ieri si è preso una raffica di insulti solo per aver raccontato che Matteo Salvini era tornato ad evocare Mussolini.

Un continuo schiacciare l’occhio a quell’idea di uomo forte, o di taumaturgo degno dei pieni poteri, che disgusta chi possiede i rudimenti della democrazia, tant’è vero che si susseguono i gesti simbolici di esercenti che negano al segretario della Lega pure un caffè, per non parlare del fenomeno delle sardine. Così ci stiamo aggrovigliando in una spirale che genera odio e lacera la nostra comunità. E tra un titolo di giornale strumentalizzato e chi riesuma il Duce ciascuno può farsi un’idea di chi ne ha la responsabilità.