Fondazioni, scivolone di Profumo sul dopo Guzzetti. Salta la nomina del pupillo in Compagnia Sanpaolo. Torino in subbuglio

Cosa succederà adesso al vertice dell’Acri, in scadenza nel 2019? Dalle parti dell’Associazione che raggruppa le fondazioni bancarie, guidata ancora per poco dal veterano Giuseppe Guzzetti, la domanda ricorre in modo serrato. E ricorre soprattutto dopo la débâcle personale di uno dei super candidati alla successione di Guzzetti, ovvero Francesco Profumo. L’ex ministro, oggi presidente della Compagnia Sanpaolo, non è infatti riuscito a far nominare segretario generale della fondazione il suo pupillo, Stefano Firpo, oggi alto dirigente del Ministero dello Sviluppo.

Sul finire della scorsa settimana, infatti, dopo mesi di estenuanti trattative, il Comitato di gestione della Compagnia ha nominato l’interno Alberto Anfossi. Il fallimento di Profumo, a questo punto, minaccia di ripercuotersi sulla corsa al vertice Acri. Guzzetti, infatti, vuole lasciare l’eredità a un “vincente”. E l’immagine di Profumo, che non è riuscito nemmeno a piazzare un suo uomo in Compagnia, secondo alcuni ragionamenti non sembra oggi corrispondere appieno a questo identikit. Potrebbe allora avvantaggiarsene l’altro grande candidato, Giovanni Quaglia, presidente dell’altra Fondazione torinese Crt. Se questo dovesse accadere, per la prima volta in Acri gli equilibri penderebbero di più dalla parte di Unicredit. Di quest’ultima, infatti, è azionista pesante la stessa Fondazione Crt, mentre la Compagnia Sanpaolo lo è di Intesa. Proprio come di Ca’ de Sass è grande azionista la Fondazione Cariplo di Guzzetti. Insomma, sarebbe una rivoluzione.