Il Senato ha deciso sul caso Gregoretti. Lunedì il voto della Giunta sull’autorizzazione a procedere contro Salvini. Ma la Casellati vota con le opposizioni

La Giunta delle immunità del Senato voterà lunedì 20 gennaio l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso del sequestro della nave “Gregoretti” della Guardia Costiera. E’ quanto ha deciso la Giunta per il regolamento, approvando l’ordine del giorno del centrodestra per un verdetto il 20, nonostante scadano oggi i giorni perentori. Voto decisivo quello del presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che ha partecipato al voto, visto che in Giunta le due parti erano in parità (6 a 6).

Il voto della Casellati ha suscitato polemiche, ma in una nota, diramata al termine della riunione della Giunta, la presidente respinge “con forza ogni ricostruzione dei fatti che in qualche modo possa mettere in discussione la terzietà della sua azione ovvero connotarla politicamente, perché non si può essere terzi solo quando si soddisfano le ragioni della maggioranza e non esserlo più quando si assumono decisioni che riguardano il corretto funzionamento del Senato”.

“Il presidente del Senato – aggiunge la presidenza di Palazzo Madama -, analogamente a precedenti riunioni della Giunta per il Regolamento (dove avrebbe potuto favorire l’opposizione con il suo voto) anche nella seduta di oggi non ha espresso il proprio voto né su proposte avanzate dalle opposizioni né su proposte avanzate dalla maggioranza. In particolare, il presidente del Senato non ha votato sulla proposta dell’opposizione circa la perentorietà del termine previsto per le autorizzazioni a procedere a carico di ministri, così come non ha votato sulla proposta della maggioranza di assimilare alle commissioni permanenti gli organi del Senato aventi natura giuridica diversa da quelli delle stesse commissioni”.

“Solo ed esclusivamente per contemperare diverse previsioni del regolamento altrimenti confliggenti tra loro (artt. 29 e 135 bis) – aggiunge – si è espressa a favore di una proposta avanzata da un singolo componente della Giunta, al fine di garantire la mera funzionalità degli organi del Senato. Il Presidente del Senato, inoltre, contro il parere espresso dalla Giunta e segnatamente dai gruppi Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, ha proceduto ad integrare la stessa Giunta con due componenti appartenenti alla maggioranza di governo, nelle persone delle senatrici De Petris e Unterberger”.

“Il comportamento della Lega e delle altre opposizioni sul caso Gregoretti – commenta in una nota la senatrice del Movimento 5 Stelle Alessandra Maiorino – rasenta l’assurdo. Stamattina la Giunta per il Regolamento, accogliendo la richiesta delle opposizioni, ha dato il via libera unanime (quindi anche con il voto della Lega) alla perentorietà del termine dei 30 giorni previsti dal regolamento entro i quali la Giunta delle immunità deve esprimersi. Mezz’ora dopo proprio la Lega chiede una deroga a quanto loro stessi hanno richiesto e votato”.

“E’ evidente – prosegue l’esponente pentastellata – che nel goffo tentativo di offrire le istituzioni più alte della Repubblica, come la Giunta e l’intero Senato, quali palcoscenico per la loro propaganda, i leghisti sono rimasti vittime dei loro stessi giochi di palazzo. La smania di utilizzare il solito vittimismo del loro capo come strumento elettorale gli si è ritorta contro e li ha mandati nel pallone. Tutto questo viene legittimato, duole dirlo, dalla presidente Casellati che con il suo voto insieme alle opposizioni smette di essere arbitro e indossa la maglia di una delle squadre in campo”.

Polemico anche il Pd, con Nicola Oddati della segreteria nazionale: “Fanno bene i nostri senatori a puntare il dito contro il Presidente Casellati, seconda carica dello Stato, che oggi ha dimostrato la sua assenza di imparzialità dando il via libera alla convocazione illegittima della giunta sul caso Gregoretti lunedì. Incomprensibile la forzatura da parte di chi dovrebbe interpretare in totale e indiscutibile autonomia la volontà dei gruppi parlamentari e non di una parte sola”.

“La Presidente del Senato Casellati – scrive su Facebook il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci – alla fine ha gettato la maschera: ha votato insieme alla destra per convocare una giunta per le elezioni (che dovrà decidere sulla richiesta della magistratura contro Salvini) lunedì 20 gennaio, una giunta illegale, convocata contro il regolamento e contro il buon senso. E’ un fatto molto grave, la presidente del Senato da oggi non è più considerabile carica imparziale dello Stato, ma donna di parte”.

“Evidentemente c’è l’interesse di contraddire la linearità e la coerenza dei nostri comportamenti – afferma in una nota il capogruppo M5S in Senato, Gianluca Perilli -: noi invece stiamo affermando quello che abbiamo sempre affermato nelle sedi opportune. Questo suscita più di un sospetto. Oggi ha votato anche la presidente Casellati che è stata decisiva, ma il tema su cui pongo l’attenzione è la deroga, perché questo punto allunga delle ombre e sospetti politici. Noi abbiamo chiesto semplicemente se le giunte devono essere regolamentate con la sospensione dei lavori la prossima settimana così come le commissioni permanenti. Da questo quesito oggi si è giunti con un incartamento da parte delle opposizioni. Il Movimento 5 Stelle – prosegue l’esponente pentastellato – e la maggioranza hanno mantenuto un percorso lineare sia in aula che in giunta che in capigruppo. Dall’altra parte ci sono state decisioni assolutamente maldestre. Oggi ci sono state due deroghe che peseranno sulla questione in oggetto e su tutto il regolamento, per il futuro”.