I giallorossi furiosi con Renzi. Tra i due Mattei asse imbarazzante. Sulla prescrizione l’ex premier fa sponda con la Lega

Un ddl ad hoc sulla prescrizione o una proposta parlamentare mentre domani in Consiglio dei ministri è previsto l’arrivo della riforma del processo penale. è l’ipotesi che prende più quota tra i partiti di maggioranza, una volta scartata l’opzione di introdurre il “lodo Conte bis” – che modifica la riforma Bonafede – nel Milleproroghe. Sul veicolo normativo “stiamo facendo valutazioni anche sulle dinamiche parlamentari e i tempi”, conferma il Guardasigilli Alfonso Bonafede. Sul tavolo c’era anche l’ipotesi di un decreto per accelerare. Più faticosa da percorrere una terza via: agganciare l’intesa tra Pd-M5S-Leu sul dossier giustizia al treno della pdl di Enrico Costa (FI). “Non infettino la mia proposta con il lodo Conte bis”, avvisa l’esponente azzurro. Ad apprezzare la scelta di non utilizzare il Milleproroghe Matteo Renzi: “Una scelta di buon senso”, spiega.

Ma nessuno si faccia illusioni. Il senatore fiorentino non abbassa i toni semmai li inasprisce. “Sulla prescrizione non molliamo. Voteremo coerenti con le nostre idee”. Detto fatto: ieri alla Camera Iv ha votato con le opposizioni a favore di un emendamento al Milleproroghe di Riccardo Magi (+E) per sospendere fino al 2023 la riforma Bonafede. Oggi si voterà il lodo Annibali che chiede la sospensione fino al 2021. L’opzione della sfiducia a Bonafede verrà valutata “in base al comportamento del ministro”, ribadisce Renzi. Non si scompone l’interessato: “Continuo a lavorare, non offro la sponda a chi alza i toni. Le continue minacce molestano i cittadini”. Renzi, pur negando che per lui la battaglia sulla prescrizione valga una crisi di governo, dice che “Teresa ha sempre ragione”. è la ministra Bellanova secondo cui “il governo sulla prescrizione rischia”.

Ma è soprattutto, ancora una volta, con i suoi ex compagni di viaggio che i renziani alzano il livello dello scontro. Stufo delle picconate dell’ex premier, Nicola Zingaretti sbotta: “Dicevano di essere moderati: sono estremisti che fanno un favore a Salvini”. Il reggente M5S Vito Crimi parla la stessa lingua del segretario dem: “Non comprendiamo se Iv sta facendo l’opposizione al posto di Salvini, Meloni e Berlusconi”. “No a giochi di palazzo”, avvisano i pentastellati. A prendere posizione contro Renzi è anche la dem Anna Ascani, tra le più fedeli in passato al verbo renziano: “Questa partita a tirare la corda, per vedere se il governo cade, a Renzi non porta nulla. Porta a Salvini”. Zingaretti? “Più che imbarazzante è imbarazzato”, dicono da Iv perché “fa il giustizialista”.

“Grazie a loro rimane la riforma Bonafede”, commentano basiti dal Pd. Adesso occhi puntati sul Senato. I renziani, in caso di insuccesso alla Camera, riproporranno il lodo Annibali e promettono di rilanciare una loro proposta. In ballo c’è anche il decreto intercettazioni (oggi scadono i termini per gli emendamenti) dove le opposizioni meditano un blitz contro la riforma Bonafede. In aula a Montecitorio il 24 si attende, poi, il testo Costa che cancella la norma pentastellata. E domani si capirà come i renziani reagiranno alla riforma del processo penale in Cdm.