Il 30 luglio il Mef certificherà il buco della sanità laziale. Pesco (M5S): “Quadro per nulla rassicurante. Zingaretti rifletta sull’opportunità di un passo indietro”

“La situazione della sanità laziale, nonostante le rassicurazioni arrivate a più riprese dal governatore e commissario ad acta Nicola Zingaretti del Pd, fa acqua da tutte le parti. L’ultima conferma è arrivata oggi dal ministro dell’Economia Giovanni Tria durante il question time al Senato”. E’ quanto afferma in una nota il presidente della Commissione bilancio del Senato, Daniele Pesco (nella foto).

“Nel decreto fiscale – spiega l’esponente del M5S – abbiamo inserito un principio sacrosanto: mai più governatori-commissari perché il controllore non può essere anche il controllato e i fatti ci danno ragione. Zingaretti rifletta sull’opportunità di un passo indietro. Il ministro infatti ha delineato un quadro per nulla rassicurante, annunciando la convocazione del tavolo di verifica dei conti consuntivi della Regione. Alla luce di tutto questo aspetteremo l’esito del tavolo di verifica, ma certo la situazione non è rassicurante, né per noi, né per tutti i cittadini laziali che a fronte di un buco da 1 miliardo del fondo di dotazione si ritrovano a dover pagare più tasse rispetto agli altri cittadini”.

In mattina Tria, rispondendo a una interrogazione del M5S nel corso del question time nell’Aula di Palazzo Madama, ha riferito che la riunione dei tavoli tecnici di verifica dei consuntivi 2018 della Regione Lazio si terrà il 30 luglio e che in quella sede ci sarà anche “la valutazione del patrimonio netto consolidato nell’ambito del più ampio monitoraggio del piano di rientro regionale” per la sanità. Pesco nell’interrogazione chiedeva, per l’appunto, di valutare se non sia prematura l’uscita della Regione dal piano di rientro e di risolvere il nodo del commissario ad acta, che per legge non può più essere ricoperto dal governatore della Regione in piano di rientro.