Inchiesta eolico, la Dia consegna nuovi documenti alla Procura di Roma. C’è anche l’intercettazione che incastrerebbe Siri. Conte: “Se mi dovessi convincere non ci saranno alternative alle dimissioni”

Dalla Dia nuovi documento sull'inchiesta che coinvolge il sottosegretario Armando Siri

La Direzione investigativa antimafia ha trasmesso alla Procura di Roma nuovi atti riguardanti l’inchiesta sull’eolico che coinvolge, tra gli altri, anche il sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri. I pm capitolini avrebbero depositato al tribunale del Riesame anche l’intercettazione ambientale che tirerebbe in ballo lo stesso sottosegretario leghista, ma la trascrizione, ha affermato dall’avvocato Gaetano Scalise, difensore dell’imprenditore Paolo Arata, non è ancora nella disponibilità delle parti.

Il ‘giallo’ dell’intercettazione era emerso nei giorni scorsi dopo che il Corriere della Sera‘ aveva riportato un virgolettato, “questa operazione ci è costata 30mila euro”, riferito a una conversazione avvenuta la scorsa estate tra lo stesso imprenditore Arata e il figlio Francesco. Denaro che secondo gli inquirenti sarebbe finito nelle mani di Siri.

Intanto il premier Giuseppe Conte, da Pechino dove si trova in visita, è tornato a parlare del caso Siri. Il presidente del Consiglio rispondendo alla domanda se ha i poteri di togliere la carica al sottosegretario indagato per corruzione ha risposto che “c’è un aspetto molto importante: se mi dovessi convincere di questa soluzione non ci saranno alternative. Ho il potere? Lo vedremo, a tempo debito”.

“Ieri – ha aggiunto Conte – ho parlato con Siri, gli ho detto che partivo per la Cina e non potevamo vederci. Mi sono scusato, perché c’è anche l’aspetto umano, una persona che attende di incontrare il suo presidente e gli deve spiegazioni che il presidente vuole ricevere. C’è una dimensione umana che non trascurerei. E’ ovvio però che quando riassumerò la posizione del governo rispetto a questa posizione la considerazione umana verrà tenuta da conto ma non potrà essere determinante. C’è un percorso di razionalità”.

“Non mi sento condizionato, francamente. Ho letto le posizioni delle due forze politiche – ha aggiunto il premier -, che sono abbastanza note. Non mi sento condizionato perché la mia linea è sempre quella, anticipata e poi esplicitata: mi è molto chiara, nessun condizionamento mi può turbare o dar pensiero”.