Inchiesta sulle stragi mafiose del 1993, Renzi difende Berlusconi e strizza l’occhio a Forza Italia

A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina. Dopo la nuova inchiesta sulle stragi di mafia a carico di Silvio Berlusconi, nessuno poteva sorprendersi nel leggere qualche difesa d’ufficio da parte di parlamentari di Forza Italia. Ma pochi avrebbero potuto immaginare che a farlo, in modo del tutto inaspettato e rigorosamente via Facebook, sarebbe stato addirittura il capo di Italia Viva, Matteo Renzi. Che i due si siano a lungo corteggiati, tanto da dar vita al patto del Nazareno, è cosa nota. Ma ieri l’ex dem sembra aver fatto di più, strizzando l’occhio al Cav in quella che ha tutto l’aspetto di una manovra politica, magari volta a rinsaldare il loro rapporto in vista di qualche futura intesa. Fantapolitica? Probabilmente sì ma l’ex sindaco del capoluogo toscano non è nuovo a trovate geniali e sorprendenti. Fatto sta che mentre i pm di Firenze indagano su Berlusconi per le stragi del 93 e del 94, l’ex sindaco ha scritto che “vedere che qualche magistrato della procura della mia città, da anni indaghi sull’ipotesi che Berlusconi sia responsabile persino delle stragi mafiose o dell’attentato a Maurizio Costanzo mi lascia attonito”. Un inchiesta tutt’altro che finita ma che l’ex dem ha già bollato come finita perché: “Sostenere 25 anni dopo e senza uno straccio di prova, che egli sia il mandante (delle stragi, ndr) significa fare un pessimo servizio alla credibilità delle istituzioni italiane. Di tutte le istituzioni”.