Individuati dai Carabinieri del Ros i terroristi che rapirono e torturarono Federico Motka. Il cooperante italiano fu sequestrato in Siria nel 2013 e liberato dopo 14 mesi

Concluse le indagini sul sequestro in Siria del cooperante italiano Federico Motka

Svolta nelle indagini sul sequestro del cooperante italiano Federico Motka, rapito in Siria il 12 marzo 2013 e rimasto nelle mani dei terroristi dello Stato Islamico fino al 27 maggio 2014. Sono in corso di esecuzione alcune ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti, tutti legali al terrorismo di matrice jihadista, “gravemente indiziati dei delitti di associazione con finalità di terrorismo internazionale e sequestro di persona a scopo di terrorismo”.

Motka, insieme al cittadino britannico Cawthorne David Haines, entrambi dipendenti dell’ong francese Acted, era stato sequestrato nei pressi del campo profughi di Atmeh, non distante dal confine con la Turchia, mentre a bordo di un veicolo dell’organizzazione non governativa da una località a sud-est di Aleppo si dirigeva verso la sede della stessa Ong ad Atmeh. A rapirli fu un gruppo di jihadisti che dopo aver bloccato il mezzo su cui viaggiavano li aveva caricati nel bagagliaio di un fuoristrada trasportandoli presso il primo dei luoghi di detenzione, ubicato a circa due ore di viaggio dalla località del rapimento.

Nel corso della lunga prigionia, Federico Motka è entrato in contatto con numerosi ostaggi provenienti da diversi Paesi, come i giornalisti statunitensi James Wright Foley e Steven Joel Sotloff, entrambi giustiziati dall’Isis, nonché il fotografo e corrispondente di guerra britannico John Cantlie, tuttora irreperibile.

Haines, rapito insieme al Motka, a settembre 2014 era stato poi decapitato da Mohamed Emwazi. I 14 mesi di detenzione, durante i quali tutti gli ostaggi furono sottoposti ad un regime detentivo durissimo con episodi di crudeltà disumana, furono scanditi da 11 trasferimenti in altrettanti luoghi di prigionia distribuiti nella parte settentrionale della Siria, all’epoca sotto il progressivo controllo dello Stato Islamico.

Le indagini, coordinate dal pool antiterrorismo della Procura di Roma e condotte dal Ros dei Carabinieri, hanno consentito la completa ricostruzione delle fasi del sequestro di Federico Motka e l’identificazione dei suoi carcerieri, anche grazie alla cooperazione giudiziaria e di polizia attivata tra i Paesi europei interessati e alla collaborazione dell’Intelligence italiana.

I provvedimenti sono stati emessi a carico di sei terroristi islamici, alcuni dei quali al momento irreperibili, che facevano parte di una cellula formata da jihadisti anglofoni, soprannominati dagli ostaggi “the Beatles”, composta da Davis Aine Leslie, Kotey Alexanda Amon, Elsheikh El Shafee e Emwazi Mohamed, i più violenti tra i sequestratori, autori di torture e violenze, ed un gruppo di jihadisti francofoni costituito, tra gli altri, da Nemmoche Mehdi, Laachraoui Najim, Benghalem Salim e Alilou Soufiane.