La Giunta per le immunità del Senato nega l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro Salvini per il caso Diciotti

Dalla Giunta del Senato no all'autorizzazione a processare Salvini

La Giunta per le Immunità del Senato ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere avanzata dal tribunale dei ministri di Catania nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini, indagato per sequestro di persona aggravato per non aver fatto sbarcare, per 5 giorni, i 177 migranti che si trovavano a bordo della nave Diciotti.

I voti a favore della proposta del presidente della Giunta, Maurizio Gasparri, di negare l’autorizzazione a procedere, sono stati 16, 6 quelli contrari. I favorevoli sono i 4 senatori di Forza Italia (Gasparri, Malan, Modena e Paroli), i 4 della Lega-partito Sardo d’azione (Pillon, Tesei, Pellegrini, Augussori) Durnwalder del gruppo Autonomie, Balboni di FdI e i 6 esponenti del M5S (Giarrusso, Crucioli, Evangelista, Gallicchio, Riccardi, Urraro). I 6 contrari alla proposta sono i 4 senatori del Pd (Cucca, Rossomando, Ginetti e Bonifazi), Grasso di LeU e De Falco ex M5S ora al gruppo Misto. Ora la parola spetta all’aula del Senato che dovrebbe pronunciarsi intorno al 20 marzo.

Al termine della riunione della Giunta i senatori del Partito democratico hanno contestato il collega del M5S, Mario Michele Giarrusso, gridandogli “Onestà onestà onestà”. Il senatore pentastellato si è rivolto ai dem facendo il gesto delle manette e ai cronisti che gli chiedevano di replicare ha risposto: “Sono quelli che hanno i parenti arrestati”. “Mio padre e mia madre sono regolarmente a casa: altri sono ai domiciliari. E poi sono loro che parlano di onestà”, ha aggiunto Giarrusso.

“Sono molto soddisfatto del voto della giunta. I 5s Hanno voluto leggere il mio testo”, ha commentato Gasparri. “La discussione – ha aggiunto il presidente della Giunta – è stata orientata sull’importanza degli argomenti, è stato un dibattito serio e ricco di spunti. Si è discusso su quanto un governo ha realizzato un interesse preminente, su come interpretare le convenzioni internazionali. Noi stiamo anche creando giurisprudenza, un precedente per i governi futuri”.