La Guardia di Finanza in un anno ha scoperto oltre 13mila evasori totali e 42mila lavoratori in nero. Analisi, attività di intelligence e banche dati migliorano la lotta ai furbi e agli sprechi

Interventi mirati e target accuratamente selezionati, grazie a una più approfondita attività di intelligence, all’interazione tra le banche dati e a un maggiore controllo economico del territorio e dei rischi. La Guardia di Finanza ha festeggiato il suo 245° anniversario della fondazione traducendo in numeri un anno di attività operativa, contro furbi e sprechi, segnata anche dall’entrata in vigore della fatturazione elettronica e di nuovi metodi d’indagine. “Evasione fiscale interna e transnazionale, innanzitutto, e poi indebita percezione di finanziamenti nazionali ed europei, corruzione, riciclaggio, infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale, contrabbando e traffico di stupefacenti, finanziamento del terrorismo”, sono queste, per il comandante generale, Giuseppe Zafarana, le principali aree di illegalità. Il Corpo, ha aggiunto l’alto ufficiale della Finanza, “è prioritariamente impegnato nel contrasto di ogni attività illecita che possa attentare alla legalità e alla sicurezza nei rapporti economico-finanziari e, per tale via, compromettere la stabilità dei mercati e del sistema finanziario”.

Quasi 16mila i reati fiscali (principalmente, emissione e utilizzo di fatture false, dichiarazioni fraudolente e occultamento delle scritture contabili) segnalati all’autorità giudiziaria con la denuncia di oltre 18mila soggetti. Oltre 16mila le indagini delegate dalla magistratura e 9,3 miliardi di euro le proposte di sequestro avanzate. Gli uomini delle Fiamme gialle, da gennaio 2018 a maggio 2019, hanno compiuto oltre un milione e mezzo di ispezioni. Importanti i risultati sono stati conseguiti sul fronte del contrasto delle frodi all’Iva (meglio note come frodi “carosello”), in quello dei carburanti e delle indebite compensazioni di debiti tributari e previdenziali con crediti Iva fittizi, che hanno visto, in diversi casi, anche il coinvolgimento di professionisti. Sono tremila, infatti, i casi scoperti di società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per frodare il Fisco o per compensare debiti con lo Stato.

Nel contrasto all’economia sommersa sono stati individuati 13.285 evasori totali, che hanno evaso complessivamente 3,4 miliardi di Iva. Inoltre, sono stati verbalizzati 8.032 datori di lavoro per aver impiegato oltre 42mila lavoratori in “nero” o irregolari. Sul fronte degli illeciti in materia di spesa pubblica, la Tributaria ha compiuto 34.625 controlli, su delega della magistratura ordinaria e della Corte dei Conti, a tutela dei principali flussi di spesa pubblica, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale. Le frodi scoperte, a danno delle casse pubbliche e comunitarie, hanno superato gli 1,7 miliardi di euro, 157 milioni quelle nel comparto della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con oltre 13mila persone denunciate.

Nel settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari è stato pari a circa 1,8 miliardi di euro su un volume di 5 miliardi. Oltre 1.500 le persone denunciate, delle quali 103 tratte in arresto. Per quanto riguarda le verifiche antimafia, la Guardia di Finanza ha indagato su oltre 15mila soggetti, con sequestri di beni, aziende e disponibilità finanziarie per oltre 5,9 miliardi. Numeri importanti anche per quanto riguarda la lotta allo spaccio di droga. I reparti speciali della Finanza, nello stesso periodo, hanno sequestrato 125 tonnellate di sostanze stupefacenti (di cui 75 tonnellate in ambito di operazioni aeronavali): 113 tonnellate tra hashish e marijuana, 8 di cocaina e 3 di altre droghe. Oltre 2mila e 600 sono stati i narcotrafficanti arrestati e 283 i mezzi sequestrati. Sul fronte dell’immigrazione clandestina, 68 scafisti sono stati fermati e 103 imbarcazioni sequestrate, mentre i migranti intercettati dai reparti territoriali e navali sono stati oltre 5mila.