La legge non è uguale per tutti. Vincoli Ue imposti solo ad alcuni. Conte al vertice dei Paesi del Sud Europa. L’obiettivo resta tagliare le tasse senza misure correttive

Il ministro dell’Economia all’Ecofin in Lussemburgo (leggi l’articolo), il premier Giuseppe Conte al vertice dei Paesi del sud Europa a Malta. Tra i due, sulla trattativa che l’Italia sta giocando in Europa per evitare la procedura d’infrazione, è gioco di sponda. “Non abbiamo bisogno di misure correttive”, conferma Conte. “Abbassare le tasse è un obiettivo comune, faremo di tutto per perseguirlo. Ovviamente, tenendo i conti in ordine”, ribadisce prudenza il premier. “I nostri fatti e le nostre azioni sono nei nostri bilanci, nei conti e nelle entrate”, sottolinea con una certa sicumera. “La lettera è quasi pronta, la stiamo rivedendo”, l’importante “sono i contenuti”, rassicura sul testo che intende inviare all’Ue.

C’E’ POSTA PER L’UE. Lettera in cui chiederà l’apertura di un confronto per rivedere la normativa europea. Proprio Tria dal Lussemburgo parla di “asimmetrie nelle regole” riferendosi al mancato intervento della Commissione Ue sull’eccesso di surplus della Germania. Sul tavolo del summit Med7 a La Valletta cambiamenti climatici e immigrazione, riforma dell’Unione economica e monetaria e dell’eurozona, Libia. “Dobbiamo fare fronte comune” sulle politiche sociali, dice Conte al termine, rilanciando in linea con il presidente francese Emmanuel Macron l’idea di un salario minimo europeo. “Serve una governance economica rivolta alla crescita con maggiori investimenti pubblici. Non possiamo solo limitarci a guardare l’obiettivo della stabilità nel segno dell’austerità”, ha sostenuto Conte, con un occhio forse rivolto ai suoi vicepremier che gli chiedono più coraggio con l’Europa.

FACCIA A FACCIA. Ma non è tutto. Ribadisce per la Libia la necessità di lavorare per un cessate il fuoco. E sul clima – dice – l’Italia dichiara la disponibilità a fare la sua parte. Tra i bilaterali previsti resta alta l’attenzione sugli accordi sulle nomine europee a poco più di una settimana dal Consiglio europeo. Occhi puntati su quello tra Conte e Macron. L’Italia potrebbe appoggiare un esponente francese alla Bce e in cambio, si narra, cerca un appoggio per evitare la procedura di infrazione. In vista della nomina del successore di Mario Draghi il premier dice: “La posizione dell’Italia è che sono qui anche per chiedere che ci sia maggior coesione tra gli Stati membri dell’Europa meridionale. Altri Paesi, ad esempio quelli del Nord, sono più coesi”.

Fonti di Palazzo Chigi riferiscono che al centro del bilaterale Conte-Macron, durato una ventina di minuti, ci sono stati il tema della procedura di infrazione verso l’Italia e le nomine dei vertici istituzionali Ue, l’immigrazione e in particolar modo la vicenda della Sea Watch. Tria ha negato che all’Eurogruppo la Francia abbia avuto un atteggiamento duro verso l’Italia: “Ha solo appoggiato, come tutto l’Eurogruppo, le conclusioni della Commissione e ha invitato ad andare avanti nel dialogo”.