La polizia ha la Lamborghini

di Angelo Perfetti

Una Lamborghini Huracan nuova di zecca. Scintillante, rombante, un toro scatenato. Dovrebbe essere la ciliegina sulla torta di un parco auto che garantisca sul territorio nazionale efficienza, puntualità, sicurezza per i cittadini e per gli stessi operatori di polizia. Peccato che non sia così, è che la “notiziona” data dal presidente della Lamborghini Stephan Winkelmann al capo della Polizia Alessandro Pansa sia più un’operazione di marketing che un aiuto concreto. Marketing per la Lamborghini che presenta il suo ultimo gioiello con la livrea azzurra e bianca della Polizia di Stato, marketing per il ministero dell’Interno che così può dare l’impressione di forze di polizia all’avanguardia. I numeri, però, raccontano altro.

Tutti dal meccanico
Sono circa 24 mila i mezzi totali in carico alla polizia italiana, ma un terzo di questi è in riparazione costante. Milano, Torino e Bari, ad esempio, hanno a disposizione circa 500 vetture ognuna, ma una media di 170 vetture per città sono ferme dal meccanico. A Napoli su mille automobili 300 sono in riparazione. Non va meglio nella capitale, dove a fronte delle 1.600 vetture disponibili, circa 500 sono ferme ai box. La colpa di tutto ciò è da una parte della cronica mancanza di fondi, che impedisce di saldare le fatture ai meccanici i quali, per tutelarsi, non riconsegnano le auto se non dopo il saldo dei lavori (o addirittura non li fanno finché non vedono la concreta possibilità di essere pagati); dall’altra incide molto l’usura dei mezzi, che acuisce i problemi di meccanica. Le volanti, tanto per fare un esempio, hanno in media 200 mila chilometri sotto le gomme, a volte anche 300 mila, e tutti passati con una guida cosiddetta “operativa”, che stressa le vetture molto più di un normale conducente di auto. A questo poi si devono aggiungere le auto virtualmente in servizio ma ferme o per mancanza di rinnovo assicurativo o per mancanza di carburante.

L’ultimo acquisto
Certo qualcosa si cerca di fare, ma è davvero troppo poco rispetto alle esigenze operative ordinarie sul suolo italiano. Da poco è stata firmata infatti una commessa per 190 Lancia Delta da assegnare al Nucleo prevenzione crimine, ma a fronte di questo impegno restano scoperti decine e decine di commissariati distaccati dove spesso le pattuglie restano appiedate.

Per non parlare dei doppi turni che le auto sono costrette a sopportare (e non solo quelle della polizia, ma anche dei carabinieri): una stessa vettura, cioè, viene utilizzata sia dalla pattuglia in servizio sia da quella che monta subito dopo. Cambiano le forze, ma l’auto resta la medesima.

L'allarme dei sindacati
È per questo che l’operazione Huracan ha il sapore della beffa per chi opera ogni giorno sulla strada. “Premesso è da apprezzare la Lamborghini per il gesto e la disponibilità – afferma il segretario generale del Siap, Giuseppe Tiani – l’enfasi che è stata data a questa notizia è davvero inopportuna, considerate le oggettive difficoltà che il parco auto della polizia, e il personale, stanno vivendo. Non si riesce a garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi, e ci sono centinaia di fatture di meccanici ancora inevase. Il Governo deve farsi carico di questi, e in più sbloccare i contratti del personale, fermi ormai al 2009”. Anche il segretario del Sap, Gianni Torelli, non fa i salti di gioia per la Lamborghini: “Davanti ai nostri occhi non scintillano le luci della supercar ma le ombre dei 267 uffici che appena passate le elezioni saranno chiusi, e sarà solo il primo step di una cura dimagrante che non aiuterà a garantire al meglio la sicurezza nel Paese. Solo la Ps ha un vuoto organico di 17 mila unità, ed entro 5 anni diventeranno 25 mila.”.

Per Saturno Carbone, segretario del Siulp, “il problema del comparto sicurezza non si risolve con la Lamborghini. Che è utile per particolari servizi, per carità, soprattutto nella tratta Salerno-Reggio Calabria, considerata terra di confine dove lo Stato deve essere ben visibile, anche con una supercar. Ma il problema sono i super problemi quotidiani che il parco vetture della polizia deve affrontare, la carenza di personale, la mancata manutenzione, il ricambio che non c’è, la vetustà delle macchine che fa operare i poliziotti in condizione critiche si sicurezza”.