Legge elettorale, la riforma alla Camera a dicembre. Tiene l’intesa di massima: niente uninominale né proporzionale puro

Tiene l’intesa giallorossa. Dopo il taglio dei parlamentari fortemente voluto dal M5S, le diverse forze politiche che compongono il Governo Conte 2 stanno procedendo con la nuova legge elettorale, uno dei paletti posti fin dall’inizio dal Pd per aderire al taglia-poltrone. Ieri, dopo una riunione di due ore alla Camera, è stata fissata così una roadmap con l’obiettivo di portare un testo in discussione a Montecitorio entro il mese prossimo.

“Abbiamo condiviso un calendario con due incontri nelle prossime due settimane, con l’obiettivo di incardinare la legge elettorale in Commissione alla Camera tra il 16 e il 20 dicembre”, è stato precisato in una nota congiunta diffusa al termine dell’incontro, a cui hanno preso parte il ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà (nella foto), il capogruppo dem al Senato, Andrea Marcucci, i parlamentari dem Dario Parrini e Stefano Ceccanti, i capigruppo di Leu, Federico Fornaro e Loredana De Petris, gli onorevoli pentastellati Gianluca Perilli e Anna Macina, e il deputato Marco Di Maio, di Italia Viva.

In base alla nuova legge elettorale alcune forze politiche rischiano di scomparire e l’attenzione attorno alla norma è dunque altissima. L’obiettivo dichiarato è quello di l’obiettivo “incrementare le garanzie di rappresentanza democratiche, assicurando il puralismo politico e territoriale”. Come raggiungerlo? Al termine dell’incontro di ieri è stato assicurato evitando soluzioni fondate su collegi uninominali maggioritari e modelli proporzionali senza correttivi.