Lezione di democrazia dai populisti. Rispettate le opposizioni nelle Commissioni. Barachini (Fi) eletto alla Vigilanza Rai. Guerini (Pd) al Copasir

Accordo fatto sulle Commissioni Parlamentari di garanzia

Il forzista Alberto Barachini eletto alla presidenza della Vigilanza Rai con 22 voti. Antonello Giacomelli del Pd e Primo Di Nicola del Movimento 5 Stelle sono stati eletti vicepresidenti della Commissione.

Il dem di stretta osservanza renziana, Lorenzo Guerini alla guida del Copasir con otto preferenze. Vicepresidente è stato eletto il senatore di Fdi Adolfo Urso.

La presidenza della Giunta delle autorizzazioni al deputato di Fratelli d’Italia, Andrea Delmastro Delle Vedove. La Giunta delle elezioni, sempre di Montecitorio, molto probabilmente a Roberto Giachetti del Pd.

Maurizio Gasparri, favorito fino all’ultimo per la Vigilanza Rai, dirottato alla presidenza della Giunta delle  elezioni e delle immunità de Senato. E’ questo lo schema di accordo all’interno delle opposizioni (e non osteggiato da Lega e Cinque Stelle) che verrà posto alla prova dei voti previsto nella giornata di oggi.

Tutti a cavallo – Per il Cda Rai, ieri, il M5S ha sottoposto cinque nomi al voto degli iscritti sulla piattaforma Rousseau: prima classificata, è stata Beatrice Coletti, già produttore esecutivo a Mtv Italia. Hanno partecipato alla votazione 20.028 iscritti certificati, come si legge sul Blog delle Stelle. A Coletti sono andati 6.577 voti. Paolo Cellini ne ha totalizzati 4.253. A seguire Claudia Mazzola (4.005), Enrico Ventrice (2779) e Paolo Favale (2414). Il nome che avrebbe in mente Fratelli d’Italia dovrebbe essere quello di Giampaolo Rossi, mentre non è chiaro su chi punti la Lega. In casa Pd la situazione è più articolata: c’è chi vorrebbe la conferma dell’uscente Rita Borioni, altri preferirebbero indicare Michele Santoro, ma c’è anche una terza opzione ossia Mauro Felicori, dal 2015 direttore generale della Reggia di Caserta. Entro la settimana dovrebbe poi riunirsi il Consiglio dei ministri per i membri del Cda Rai indicati dal Mef, tra cui dovrebbero esserci il futuro presidente e l’amministratore delegato di Viale Mazzini.

L’altra partita – Domani il Parlamento si riunirà in seduta comune per l’elezione di otto componenti del Consiglio superiore della magistratura e di un giudice della Consulta. Il collegio della Corte Costituzionale risulta incompleto dal 2016. Luca Antonini, ordinario di diritto costiutuzionale all’Università di Padova è in pole position. Si tratta di
una candidatura maturata in casa Lega ma non invisa al resto del centrodestra e neppure ai 5 Stelle avendo perorato il ricorso contro il decreto sui vaccini di fronte alla Consulta. Potrebbe essere votato anche dal Partito democratico sempre che il quadro degli accordi complessivamente raggiunti sulle presidenze delle commissioni che per tradizione spettano alle opposizioni verrà rispettato (ieri sera non c’erano motivi per dubitarne). Sono accordi, del resto, tra gentiluomini. Nella partita rientrano anche le indicazioni per i membri laici del Csm che siederanno a Palazzo dei Marescialli dal prossimo 25 settembre quando inizierà la consiliatura 2018-2022. I 16 componenti togati sono già stati designati nel corso delle elezioni che si sono svolte tra i magistrati ordinari italiani l’8 e il 9 luglio scorsi.