Mai tanti occupati da 40 anni. Il Governo ridà Dignità al lavoro. L’Istat: disoccupazione al 9,9%, ai minimi dal 2012. Ancora in aumento i contratti a tempo indeterminato

La cura gialloverde funziona. A un anno di distanza dall’arrivo di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, il tasso di occupati rispetto al totale della popolazione è salito al 59%. Hanno un lavoro ben 23.387.000 persone. Mai così bene dal 1977. Un dato incoraggiante quello diffuso ieri dall’Istat.

LE CATEGORIE. La crescita dell’occupazione registrata dall’Istituto di statistica è generalizzata ai vari settori e alle varie tipologie contrattuali. I dipendenti con contratti a tempo indeterminato sono aumentati infatti di 27mila unità, quelli con contratti a termine di 13mila, e gli indipendenti di 28mila. Un incremento che ha riguardato soprattutto i lavoratori tra i 35 e i 49 anni e gli over 50, fasce da tempo considerate in grande difficoltà, soprattutto perché spesso vittime di crisi aziendali e difficili da ricollocare. Nelle stesse piccole e medie imprese, che tanto hanno risentito delle difficoltà degli ultimi anni, come specificato dalla Confederazione nazionale degli artigiani a maggio gli occupati sono aumentati dello 0,5% e in un anno del 2,7%.

LE REAZIONI. Particolarmente soddisfatti i pentastellati, che ritengono tale trend frutto del decreto Dignità. “Inizia a dispiegarsi, in tutta evidenza, il favorevole impatto del decreto Dignità sull’occupazione in Italia”, dichiara lo stesso vicepremier Luigi Di Maio. “La disoccupazione scende al 9,9%, il valore minimo dal 2012, mentre l’occupazione sale al 59%, il dato più alto mai registrato dal 1977. E per fortuna che eravamo gli incapaci. Solo nell’ultimo mese hanno trovato lavoro ben 67mila italiani e i disoccupati sono 51mila in meno”, gli fa eco in un post su Facebook il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro.

E il blog delle stelle va anche oltre definendo Di Maio ministro dell’occupazione. Euforia però poi anche in casa Lega. “Avanti così, tagliare le tasse a imprenditori, lavoratori e famiglie è un dovere morale”, afferma il vicepremier Matteo Salvini. Il sottosegretario Claudio Durigon, padre di Quota 100, non manca inoltre di specificare che anche grazie a quell’iniziativa, che ha consentito a molti di andare prima in pensione, si è raggiunto un simile risultato, considerando che la stessa disoccupazione giovanile si è attestata al 30,5% e in un mese è diminuita dello 0,7%. Un buon risultato sottolineato anche dall’Ugl, da cui proviene proprio Durigon.

I SOLITI CATASTROFISTI. Anche davanti a dati del genere non manca però l’opposizione fine a se stessa. Renato Brunetta, di Forza Italia, sostiene infatti che l’Italia resta comunque al terzo peggiore posto per disoccupazione totale e per disoccupazione giovanile in Europa. A rincarare la dose ci pensa infine il Pd, tramite il senatore Antonio Misiani, dichiarando che vi è un boom della cassa integrazione straordinaria e permane una congiuntura economica debole, evidenziata sempre ieri dal Centro studi di Confindustria. Neppure la matematica sembra bastare ad arginare chi vuole attaccare i gialloverdi per partito preso.

Ma il Governo tira dritto e senza cullarsi davanti ai primi successi è proiettato a consolidare la crescita nel mercato del lavoro e a creare le condizioni giuste per aumentarla. Un particolare che emerge dalle parole dello stesso premier Conte, che commenta i dati Istat con un tweet. “Disoccupazione ai minimi dal 2012, occupazione al top da oltre 40 anni: dall’Istat oggi arrivano dati molto incoraggianti che ci danno fiducia. Sappiamo che c’è ancora tanto da fare, soprattutto al Sud”. scrive il presidente del consiglio. Poi lo stesso Conte aggiunge che insieme al ministro Di Maio è impegnato nel potenziamento dei centri per l’impiego e delle politiche attive del lavoro. “Siamo sulla strada giusta”, assicura.