Dopo essersi fatto “scappare” già al comizio di Sabaudia che ha aperto la crisi all’interno del Governo che la Lega è pronta a correre da solo, Matteo Salvini ha dovuto fare passi indietro aprendo a un accordo con Forza Italia e Fratelli d’Italia per ricompattare il centrodestra. Un’apertura, secondo alcuni, che non garantisce nulla al sempre più disastrato partito di FI, considerando che Salvini l’avrebbe fatta anche per assicurarsi i voti nella sfiducia a Conte. Ma, in realtà, quest’apertura non garantisce neanche Salvini. E, in questo caso, sono i dati raccolti durante questa legislatura a dirlo nitidamente: Forza Italia è il partito al cui interno c’è il maggio numero di dissidenti rispetto a tutti gli altri gruppi parlamentari. Secondo la classifica di OpenPolis riguardo ai voti ribelli (i voti cioè dati in contrasto col proprio gruppo parlamentare), infatti, sia al Senato che alla Camera i primi posti sono occupati da forzisti. A Montecitorio spiccano Enrico Costa (130 votio ribelli), Stefania Prestigiacomo (130), Gianfranco Rotondi (129), Alessandro Sorte (129), Carlo Fatuzzo (126). Piccolo particolare: i pimi 20 deputati “ribelli” sono tutti forzisti. Stessa musica anche al Senato: tra gli altri spiccano Antonio Saccone (669), Andrea Causin (354), Giancarlo Serafini (302), Gabriella Giammanco (295), Marco Sicari (292) e Luigi Cesaro (284).
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