Minuto per minuto, il giorno che uccisero Falcone. Alle 17.58 l’autostrada saltò in aria. E poi quelle parole via radio: “La personalità è deceduta”

“Una violenta esplosione è avvenuta sull’autostrada Palermo-Trapani all’altezza dello svincolo di Capaci, un paese a 20 chilometri da Palermo. L’esplosione ha investito alcune automobili in transito e sventrato un tratto dell’autostrada. Sul posto si sono recati numerose auto di polizia e carabinieri, autoambulanze ed elicotteri delle forze dell’ ordine per soccorrere i feriti. Gli investigatori stanno accertando se si tratti di un attentato ad una “nota personalità” che percorreva l’ autostrada”. Il primo lancio dell’agenzia Ansa arriva alcuni minuti dopo le 18, sono solo poche righe. L’esplosione è avvenuta alle 17.58, a fissare l’ora esatta dell’attentatuni sono i sismografi della stazione dell’Istituto Nazionale di Geofisica di Monte Cammarata. E’ come un sussulto che arriva dalle viscere della terra, ma non è un terremoto.

Alle 19 l’Ansa annuncia che si tratta di un attentato in cui è rimasto ferito il giudice Giovanni Falcone. “Il giudice Giovanni Falcone, direttore generale del Ministero di Grazia e Giustizia, è rimasto gravemente ferito in seguito ad un attentato mentre percorreva l’autostrada Trapani-Palermo ed è stato ricoverato in ospedale. Alcuni uomini della sua scorta sarebbero rimasti uccisi”.

Ore 19.31. “Secondo quanto si è appreso da fonti investigative, il giudice Falcone sarebbe clinicamente morto”. La moglie “è in gravissime condizioni”. Alle 19.44 segue una prima ricostruzione di quanto è accaduto a Capaci: “L’attentato al giudice Falcone sarebbe avvenuto intorno alle 18,20 (l’orario esatto è le 17.58, ndr) sulla autostrada A 29 all’altezza di Capaci (Palermo). Un’autobomba sarebbe stata fatta esplodere al passaggio delle 5 macchine della scorta (si accerterà che l’esplosivo era stato collocalo sotto l’autostrada, ndr). Nell’attentato sono rimaste coinvolte sette autovetture. Numerosi sarebbero anche i feriti, ricoverati anche nell’ospedale civico di Palermo e in un altro nosocomio locale, fra questi, la moglie Francesca Morvillo, Giudice della Corte d’ Appello di Palermo”.

Dopo l’esplosione il primo ad accorrere sul posto è stato un contadino, Salvatore Gambino, che stava dissodando un terreno ai margini dell’autostrada. “Ha raccontato di avere estratto dalla Croma bianca il corpo di una donna (Francesca Morvillo) – scrive l’Ansa – e di un uomo gravemente ferito, quasi certamente lo stesso Falcone che era apparentemente alla guida della vettura”.

Falcone è arrivato al pronto soccorso dell’ospedale civico di Palermo intorno alle 19. “Il responsabile del reparto, Francesco Crisci, ne ha rilevato l’avvenuto arresto cardiaco. Il magistrato, nell’attentato ha riportato fratture in molte parti del corpo. La salma – scrive l’Ansa alle 20.52 – è stata composta provvisoriamente in una saletta attigua al pronto soccorso. Molti suoi colleghi di Palermo sono entrati per pochi attimi: Leonardo Guarnotta, Guido Lo Forte, Gianfranco Garofalo, Giusto Sciacchitano, l’ ex presidente della Corte di Appello Carmelo Conti, i procuratori aggiunti Elio Spallitta e Paolo Borsellino“.

La notizia che Falcone è morto viene battuta alle 19.43. Un agente di polizia dall’ospedale civico, dove i medici avevano tentato di salvare la vita al simbolo della lotta alla mafia, l’aveva comunicata via radio alla sala operativa: “La personalità è deceduta”. “Il procuratore della repubblica Pietro Giammanco – recita ancora il successivo dispaccio dell’Ansa – ha confermato che Giovanni Falcone è morto. Nell’ attentato sarebbero morti anche tre agenti di polizia. Secondo la ricostruzione del Procuratore, gli attentatori avrebbero utilizzato un migliaio di chilogrammi di esplosivo (in realtà tra i 400 e i 500 chili, ndr), piazzato in un sottopassaggio dell’autostrada. Quando è avvenuta l’esplosione, si è aperta una voragine che ha coinvolto la macchina che precedeva quella di Falcone e altre due che seguivano, una delle quali non faceva parte del corteo. In quest’ultima automobile sarebbero rimaste uccise due persone. Nell’ospedale civico di Palermo, dove sono stati trasportati i feriti e dove i medici hanno constatato la morte di Giovanni Falcone, è ricoverata nel reparto di neurochirurgia sua moglie che avrebbe riportato anche fratture alle gambe”.

Alle 21.46 l’Ansa conferma che anche i tre uomini della scorta sono morti: “Sono: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schisano. Quest’ ultimo aveva 27 anni e lascia un bambino di quattro mesi e la moglie Rosalia di 24 anni. Un quarto membro della scorta, l’autista giudiziario Giuseppe Costanza, è ferito ed è ricoverato nell’ospedale civico da dove le salme sono state trasferite nell’Istituto di Medicina Legale dell’Università”.

Intorno alle 21 si fa viva anche la “Falange Armata”, una misteriosa sigla molto attiva negli anni delle stragi mafiose. “Con una telefonata alla sede Ansa di Palermo, un uomo che ha detto di parlare a nome della ‘Falange armata’ ha dettato il seguente comunicato: ‘la Falange armata ha lunga memoria e l’ avviso lanciato come di consueto tramite questa Agenzia nei giorni scorsi aveva bene un senso. Seguirà un chiaro comunicato”.

Alle 22.44 il capo di gabinetto della questura di Palermo riferisce all’Ansa che le condizioni della moglie di Falcone sono molto gravi: “E’ ancora sottoposta ad intervento chirurgico in neurochirurgia, all’ospedale civico”. Alle 23.10 arriva la notizia che anche Francesca Morvillo è deceduta. “L’ufficio di gabinetto della prefettura di Palermo ha detto che Francesca Morvillo è morta alle 22,58 mentre veniva sottoposta a intervento chirurgico”.