Nel Lazio ci sono 490 beni immobili sottratti alla criminalità organizzata, valgono 82 milioni. Salvini: “Riconquistare il territorio occupato dalle mafie significa dare un segnale concreto a tutti i cittadini”

Vertice a Roma sui beni immobili sottratti alla criminalità organizzata nel Lazio

Nel Lazio sono 490 i beni immobili tra abitazioni, terreni, ville, box e locali commerciali, per un valore di 82 milioni di euro, confiscati dalle autorità giudiziarie alla criminalità organizzata. Il dato è stato reso noto oggi nel corso della conferenza di servizi dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati a cui hanno partecipato, oltre il ministro dell’Interno Matteo Salvini, anche i rappresentanti di Regione, Città metropolitana, Province e di 48 comuni laziali.

Salvini ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto dall’Agenzia e da tutte le istituzioni. “Fare squadra – ha detto il ministro dell’Interno – è fondamentale per contrastare più efficacemente le organizzazioni criminali. Riconquistare il territorio occupato dalle mafie significa dare un segnale concreto a tutti i cittadini, e soprattutto ai giovani: lo Stato è presente e forte. Così restituiamo fiducia verso le istituzioni e nuovi stimoli ai cittadini per reagire”.

Fra i 231 beni presenti nella provincia di Roma – per un valore di circa 39 milioni di euro – spiccano numerosi appartamenti e alcuni compendi immobiliari, anche con piscine, spesso sottoposte a vincoli paesaggistici e archeologici, appartenute alla famiglia Casamonica, a “Lady Asl”, confiscate a soggetti condannati per le stragi terroristiche degli anni ‘90 e al cassiere della banda della Magliana.

Sono, invece, 158 i beni presenti sul territorio della provincia di Latina, per un valore di circa 21 milioni di euro; si tratta di diverse unità immobiliari, spesso prive di qualsiasi concessione edilizia, in particolare una villa, a Fondi, costruita abusivamente in una zona soggetta a vincolo paesaggistico, idrogeologico, P.A.I. e zona demanio civico.

Mentre sono 82 gli immobili da destinare nella provincia di Frosinone, per un valore di oltre 20 milioni di euro; la maggior parte sono sul territorio del Comune di Cassino confiscate ad un unico soggetto che occupa, insieme alla famiglia, un immobile di pregio sul corso principale di Cassino per il quale è già stata notificata l’ordinanza di sgombero. 12 beni – per un valore di oltre 1,3 milioni di euro – sono in destinazione nella provincia di Viterbo e 7 – circa 50 mila euro il valore complessivo – nella provincia di Rieti.

Per la gran parte degli immobili, è emerso nel corso del vertice, sono state acquisite manifestazioni d’interesse e altre sono state preannunciate. Nella maggior parte dei casi, le manifestazioni sono state presentate da comuni. Trattandosi di immobili liberi, saranno utilizzati dalle amministrazioni locali per scopi sociali e istituzionali. Per ottenere l’effettiva assegnazione del bene, sarà necessaria la successiva approvazione del Consiglio direttivo della stessa Agenzia.

La conferenza di Roma chiude un lungo percorso di incontri – dodici le conferenze di servizi promosse dall’Agenzia nel 2018 – in cui sono stati proposti oltre 3.000 beni immobili in 19 provincie italiane, da Palermo a Milano, da Catania a Firenze, a Venezia. Nel Lazio sono 377 gli immobili già destinati a partire dal 1990, dei quali 19 nel 2017.