Nella Capitale scuole, nidi e centri sportivi potrebbero accogliere i bambini nel periodo estivo. Raggi: “Vediamo se i dati epidemiologici ci aiuteranno”

“Durante la prima settimana possiamo farci i complimenti. Mi sto facendo mandare i report dalla Polizia Locale e dalle associazioni che operano nei parchi per capire qual è l’esito dei controlli. Se i report danno informazioni positive e favorevoli non c’è da parte mia la volontà di chiudere i parchi. Bisogna però evitare atteggiamenti come non rispettare il distanziamento sociale, creare assembramenti o fare partite di calcio e picnic”. E’ quanto ha detto la sindaca di Roma, Virginia Raggi, nel corso di una diretta Facebook a proposito di come la Capitale sta affrontando la Fase 2.

“Vediamo se i dati epidemiologici ci aiuteranno – ha aggiunto la sindaca -, ma noi stiamo già lavorando per aprire il prima possibile i giardini di scuole, nidi e centri sportivi come centri estivi per accogliere i bambini. Oggi non è possibile ancora dare una data di riapertura ma c’è un pool di esperti al lavoro per restituire un po’ di ossigeno ai nostri bambini.

Per quanto riguarda i buoni spesa, al Campidoglio sono arrivate oltre 160 mila. “Abbiamo erogato oltre il 95 per cento dei buoni spesa in diverse modalità – ha spiegato la sindaca -: tramite app, tramite consegna a casa della Polizia locale, tramite ritiro presso gli uffici postali. E’ una risposta importante. Abbiamo ricevuto più di 160 mila domande, ma molte sono state presentate in maniera non corretta. Per volontà del governo questi fondi sono andati a coloro che sono più poveri in assoluto, ci siamo rivolti alla platea più debole. Il controllo è stato capillare, e stiamo facendo anche i controlli ex post per vedere se ci sono state erogazioni non corrette”.

“L’erogazione non coprirà tutte le 160mila domande – ha aggiunto la Raggi – sia perché alcuni erano già percettori di contributi e sono stati per ora messi in coda, sia perché alcuni non hanno presentato in modo corretto le richieste: alcuni hanno cambiato un numero o una lettera del codice fiscale e abbiamo già presentato le denunce. Stiamo facendo dei controlli capillari”.