Nuovo colpo al clan Spada. Sgomberi a raffica nelle abitazioni dei boss. Così la Procura sfratta le cosche da Ostia

Sgomberata l’abitazione in uso dalla famiglia di Silvano Spada

Prima le indagini e gli arresti della Procura di Roma, poi gli sgomberi che quasi quotidianamente interessano gli esponenti del clan Spada a Ostia. L’ultimo di questi, avvenuto ieri in via dei Forni, ha interessato l’abitazione in uso dalla famiglia di Silvano Spada. E’ una guerra senza quartiere quella portata avanti dal Comune e dai vigili urbani ad alcuni importanti membri ritenuti responsabili del racket delle occupazioni comunali nel litorale romano. Dopo lo sgombero del 4 ottobre di Vincenzo Spada detto ‘Gnocco’, figlio del boss ‘Pele’ morto in carcere nel 2016, ieri è toccato all’appartamento in uso dalla compagna e dai figli di Silvano, quest’ultimo già detenuto a seguito dell’operazione che ha portato n carcere ben 32 membri della cosca.

Proprio come successo pochi giorni fa, anche questa volta la prudenza delle forze dell’ordine è stata tanta. Del resto l’operazione continua ad insistere nella zona di Nuova Ostia, da sempre ritenuta la roccaforte del clan mafioso, e rientra in quella che assomiglia sempre più ad una vera e propria lotta per la riconquista, da parte dello Stato, di un territorio da troppo tempo dimenticato e lasciato in balia di bande e clan. Così alle prime luci dell’alba, in via dei Forni sono arrivati circa centocinquanta vigili urbani, coordinati sul posto dal Comandante Generale Antonio Di Maggio e assistiti da poliziotti del reparto Mobile in assetto anti sommossa, che hanno sigillato l’intera zona. Poi, con un frullino, si sono fatti strada tra le inferiate e la blindatura della porta d’ingresso. All’interno una casa che oltre alle immancabili colonne e statue di angeli, quest’ultime tanto care ai membri del clan, aveva tutte le caratteristiche del bunker impenetrabile, con tanto di finto spioncino in cui era stata inserita una videocamera ad alta definizione. Una misura di sicurezza probabilmente resa necessaria dopo che il portone dell’abitazione di Silvano Spada, il 26 novembre del 2017, era stato raggiunto da una raffica di proiettili in pieno stile mafioso e con la forma di un avvertimento sinistro.

GUERRA AL MALAFFARE – Eppure ieri la lotta al malaffare ha vissuto anche di un ulteriore e importante momento. Infatti mentre veniva liberata la casa di Silvano, quasi in contemporanea la polizia locale sgomberava e rimuoveva una decina di baracche in legno e ferro all’interno del campo nomadi di via Candoni. Non solo, venivano individuate anche altre 15 roulotte abusive, la cui provenienza è al momento oggetto d’indagine da parte della Procura di Roma, dove vivevano diverse persone, alcune delle quali risultate destinatarie della misura degli arresti domiciliari. Ma la guerra agli abusivi è tutt’altro che finita come raccontato dal ministro degli Interni Matteo Salvini che, su Twitter, ha esultato: “Avanti con gli sgomberi! A breve un’altra promessa verrà mantenuta: una villa sequestrata in una periferia romana ai Casamonica verrà abbattuta, al suo posto un giardino per i bimbi del quartiere. #dalleparoleaifatti”.